Page 422 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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422 l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943
Lo stato maggiore della Regia Aeronautica replicò che il Comando Aviazione Sloda era
alle dirette dipendenze del Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia, ed era quindi
questo ad avere ai suoi ordini sia i reparti da osservazione aerea sia quelli dell’Armata aerea
operanti nella regione. Inoltre la soluzione adottata, pur discostandosi effettivamente dal
dettato della legge n. 220, aveva carattere temporaneo e rispondeva a esigenze operative .
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Quando reparti aerei di diverse specialità dovevano concorrere al raggiungimento di uno
stesso scopo solo l’unicità di comando poteva garantirne un impiego razionale ed efficace, e
questa strada era già stata percorsa in Russia e in Grecia con risultati tanto soddisfacenti che
il 1° aprile 1942 una decisione analoga era stata presa per la Libia. Dopo una lunga pausa di
silenzio, il 16 luglio il Comando Supremo ribadì la volontà di non derogare dal principio
base secondo il quale i reparti da osservazione aerea dovevano dipendere per l’impiego dai
comandi dell’esercito ai quali erano assegnati e chiese ancora di rettificare in tal senso le
disposizioni già impartite. Quasi a voler lasciare la strada aperta a un possibile compromes-
so aggiunse però che questo non impediva ai comandanti superiori dai quali dipendevano
unità sia dell’esercito sia dell’aeronautica di “disporre determinati raggruppamenti di forze
e variare le dipendenze in rapporto a contingenti esigenze di impiego” . Non era ancora
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l’ultima parola, anche Fougier non era disposto a cedere e pochi giorni dopo rispose riba-
dendo la validità della soluzione adottata, non a caso approvata dal generale Roatta , e
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sottolineando che i reparti da osservazione aerea operavano a tutti gli effetti per i comandi
dell’esercito ai quali erano assegnati . La polemica si era trascinata già troppo a lungo e
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non rispecchiava quanto accadeva sul campo. Come scrisse il generale Piccini in un ap-
punto del 10 luglio per il sottocapo di stato maggiore della Regia Aeronautica, generale di
squadra aerea Giuseppe Santoro, la cooperazione aeroterrestre si sviluppava nel migliore dei
modi, con un elevato livello di affiatamento tra soldati e aviatori, tanto che l’insistenza del
Comando Supremo aveva destato non poca sorpresa negli ambienti di Supersloda. C’era
quindi da attendersi che le indicazioni provenienti da Roma non sarebbero state seguite.
Roatta approfittò infatti subito della facoltà concessagli quale comandante superiore per
lasciare le cose come stavano, ordinando che le forze aeree mantenessero la dipendenza
disposta dai vertici della Regia Aeronautica. In considerazione della sua rispondenza alle
esigenze operative del teatro balcanico questa soluzione non fu più modificata.
981 Stato Maggiore Aeronautica, 2° Reparto, Costituzione del Comando Aviazione Slovenia-Dalmazia, tel.
n. 2/4795 del 27 maggio 1942, AUSSMA.
982 Comando Supremo, 1° Reparto, Costituzione del “Comando Aviazione Slovenia-Dalmazia”- Sue attri-
buzioni circa aviazione per il R. Esercito, tel. n. 2215 del 16 luglio 1942, AUSSMA.
983 Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia, tel. n. 14267 del 5 luglio 1942, AUSSMA.
984 Stato Maggiore Regia Aeronautica, 2° Reparto, Costituzione del “Comando Aviazione Slovenia-Dalma-
zia”- Sue attribuzioni circa aviazione per il R. Esercito, tel. n. 2/6770 del 25 luglio 1942, AUSSMA.
Capitolo quarto

