Page 427 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 427
Con l’occasione Piccini proponeva alcune interessanti considerazioni sulla consistenza
delle forze a disposizione, sottolineando come questa fosse sproporzionata alle esigenze del-
la lotta antipartigiana. Non c’era mai stata la necessità di impiegare simultaneamente più
di 4-5 BR.20 ed era improbabile che una tale esigenza potesse presentarsi in futuro. Inoltre
molti dei compiti affidati a questi bombardieri potevano essere svolti con la stessa efficacia
dal Ca.311, ragion per cui erano da ritenersi sufficienti non più di tre squadriglie di bi-
motori FIAT da dislocare a Mostar, Zara e Ronchi. Anche la componente da osservazione
aerea era sovradimensionata, mentre le due sezioni di 3 S.81 di Mostar e Ronchi erano
adeguate alle necessità delle missioni di rifornimento. Il continuare a mantenere lo stesso
schieramento e lo stesso livello di forza serviva soltanto a logorare uomini e mezzi, e l’idea
di sfruttare questa disponibilità a scopo addestrativo non era praticabile, date le caratteri-
stiche del teatro operativo, tutt’altro che benevolo nei confronti dei novellini: “L’estrema
precisione che è spesso richiesta per il tiro (a scanso di dolorosi equivoci), le difficoltà della
individuazione degli obiettivi, le difficili condizioni atmosferiche, la natura impervia del
paese, la necessità di intelligente iniziativa frutto di esperienza, mettono a dura prova anche
gli equipaggi già provetti”.
Si delineava così l’intenzione della Regia Aeronautica di ritirare almeno un gruppo da
bombardamento, e in particolare quello di Mostar, dove era stata impiantata una scuola di
pilotaggio per i croati il cui funzionamento era ostacolato dall’attività del 39° gruppo BT. A
consigliarlo era la situazione politico-militare nel Mediterraneo, che suggeriva di ridare una
Un bimotore Ca.311 della 113 squadriglia viene
a
preparato per una missione di collegamento e
trasporto. Questo bimotore, in dotazione ai reparti da
osservazione aerea venne largamente utilizzato dalla
Regia Aeronautica nei Balcani durante la lunga fase
dell’occupazione. (g.c. Giorgio Apostolo)

