Page 428 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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           certa consistenza ai reparti della lª squadra aerea, destinati sia a fronteggiare un’eventuale
           crisi del regime armistiziale con la Francia sia a costituire una riserva di pronto impiego. Il
           Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia fu inizialmente restio, anche perché mal-
           grado la buona riuscita dell’operazione Trio il movimento partigiano rimaneva molto atti-
           vo, ma poi si convinse dell’inutilità di uno strumento aereo tanto consistente e acconsentì
           ad alleggerirlo, sia pure con tempistiche da definire.
              In giugno non vi furono grandi operazioni di controguerriglia e l’attività aerea fu meno
           intensa, con una media giornaliera di dieci sortite, ma i tre aeroraggruppamenti furono
           comunque impegnati nei settori dei rispettivi Corpi d’Armata in missioni di ricognizio-
           ne, di aerorifornimento, di rappresaglia e repressione su località occupate dai partigiani.
           L’entrata in azione del raggruppamento di Zara permise di avere una migliore copertura
           del territorio e di ridurre i tempi d’intervento, mentre la situazione relativamente più tran-
           quilla diede la possibilità di utilizzare nelle missioni di ricognizione i Ca.164 e gli FN.305
           invece di macchine con un maggiore consumo di carburante. In questo contesto avrebbe
           dovuto già concretizzarsi il ritiro del 99° gruppo BT ma su richiesta di Supersloda il rientro
           in Italia del reparto fu rinviato al mese di luglio, per consentirne l’impiego in appoggio
           alle azioni di rastrellamento che il XVIII Corpo d’Armata stava conducendo nel settore
           Bucovaca-Pirovazzo, nella regione di Zara. Inoltre, sempre in funzione di questa esigenza
           operativa, e della necessità di dare copertura al previsto sgombero del presidio di Drvar,
           la 121ª squadriglia OA fu trasferita a Zara-Zemonico, ottenendo così anche il risultato di
           decongestionare il campo di Mostar. Come conseguenza di questi movimenti l’ordine di
           battaglia del Comando Aviazione Slovenia-Dalmazia veniva a essere così ridefinito:
              -  Aeroraggruppamento Mostar: 39° gruppo BT (squadriglie 51ª e 69ª), con 14
                 BR.20, 36ª squadriglia OA, con 7 Ca.311, sezione trasporti, con 2 S.81 e 1 Ca.311;
              -  Aeroraggruppamento Zara: comando 43° Stormo BT con la 242ª squadriglia (99°
                 Gruppo), con 7 BR.20, 121ª squadriglia OA, con 8 Ca.311;
              -  Aeroraggruppamento Sussak: 41ª squadriglia OA (63° gruppo), con 8 Ca.311 e
                 un Ro.37, a Lubiana, comando 63° gruppo OA e 113ª squadriglia, con 8 Ca.311
                 e 1 Ro.37, ad Altura di Pola, comando 99° gruppo BT e 243ª squadriglia (99°
                 gruppo), con 6 BR.20, 61° gruppo OA (squadriglie 34ª e 119ª), con 6 Ca.311,
                 sezione trasporti, con 2 S.81, a Gorizia, 98° gruppo BT (squadriglie 240ª e 241ª),
                 con 12 BR.20, a Ronchi dei Legionari, sezione collegamento, con 1 Cant.Z.501 e
                 1 Cant.Z.506 a Pola Puntisella, 1 Fieseler Storch a Sussak e 1 a Zara, 1 FN.305 e 1
                 Ca.164 a Grobnico.














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