Page 429 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 429
Le operazioni dell’estate del 1942
Dopo la relativa calma del mese di giugno, luglio vide intensificarsi l’attività aerea,
con una media giornaliera di 13 sortite e un totale di 413 per 554 ore di volo. I reparti
dell’aeroraggruppamento di Sussak, e in particolare le squadriglie da osservazione aerea di
Lubiana e Altura di Pola e il 98° gruppo BT, furono impegnati a supporto delle operazioni
di rastrellamento condotte in Slovenia tra il 12 luglio e il 7 agosto dalle truppe dell’XI Cor-
po d’Armata nella zona del Monte Krim, della valle dell’Iska e di Mokrice con l’appoggio
di quelle del V, schierate a costituire una linea di sbarramento lungo il fiume Kupa, sul
confine meridionale della provincia. I BR.20 e i Ca.311 di Zara furono invece chiamati ad
appoggiare il ripiegamento di reparti della divisione “Sassari” da Drvar su Bos Grahovo e,
sempre nel territorio del XVIII Corpo d’Armata ma nella seconda metà di luglio, i rastrel-
lamenti compiuti dalla divisione “Bergamo” nella zona del Vjestica Gora e dalla “Sassari”,
con il supporto delle bande cetniche della Milizia Volontaria Anti Comunista (M.V.A.C.),
tra Velebit e Plavno. In questo scenario ai reparti aerei era richiesto di bombardare in modo
sistematico le località controllate dai partigiani e di preparare il terreno per l’avanzata delle
colonne con missioni di ricognizione lungo gli itinerari di marcia e con il bombardamento
preventivo dei villaggi che stavano per essere attaccati dalle truppe. Le richieste di inter-
vento furono ben calibrate dai comandi dell’esercito e permisero un impiego razionale dei
mezzi disponibili, sostenuto dal buon funzionamento dei meccanismi per il collegamento
terra-bordo-terra, con le truppe di solito pronte a esporre tempestivamente i segnali. Le
missioni di bombardamento diedero in genere risultati soddisfacenti, poi confermati dalle
ricognizioni fotografiche, mentre fu senz’altro inferiore alle aspettative il rendimento delle
missioni di ricognizione, a causa della fitta vegetazione e dell’abilità delle bande titine nel-
lo spostarsi rapidamente in piccoli gruppi. La loro presenza era spesso segnalata soltanto
dall’improvviso e violento tiro contraereo delle loro armi leggere che lasciò il segno su 12
velivoli uno dei quali, un Ca.311 della 121ª squadriglia, precipitò poi in mare andando
distrutto con la morte di due dei tre uomini di equipaggio. Il 7 luglio questo velivolo, il
primo perduto sui Balcani, venne colpito al serbatoio dell’olio durante una missione di
spezzonamento nell’area di Drvar e in fase di rientro la perdita di fluido lubrificante causò
una piantata motore che gli fu fatale. Il 14 luglio intanto il comando del 43° stormo e il
99°gruppo BT, con le sue due squadriglie di BR.20, lasciavano Ronchi dei Legionari rien-
trando nei ranghi della 1ª squadra aerea, e il 19 luglio, per ridurre ulteriormente il numero
dei reparti dislocati a Mostar e avere una distribuzione più equilibrata della componente da
bombardamento, la 51ª squadriglia del 39° gruppo BT veniva trasferita a Zara. Rientrava
invece nella politica di avvicendamento dei reparti la sostituzione della 36ª squadriglia OA,
che il 26 agosto lasciò Mostar per Lucca, con la 120ª, arrivata su quell’aeroporto il 5 agosto
con 7 Ca.311.
Nel mese di agosto l’attività aerea si concretizzò in 384 sortite per 552 ore di volo con
l’aeroraggruppamento di Sussak impegnato soprattutto a sostenere le azioni di rastrella-
mento dell’XI Corpo d’Armata nella zona di Kocevje e il successivo attacco sferrato dalle
stesse truppe al bastione naturale del Kocevskj-Rog che inflisse un duro colpo alle bande

