Page 431 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca           431

              dai velivoli dell’aeroraggruppamento di Mostar che svilupparono la loro azione nell’area di
              Tomislavgrad, in favore delle forze croate, e tra Prozor, Arzano, Studenci e la Val Doljani,
              in un succedersi di missioni di ricognizione armata, di spezzonamento e di mitragliamento.
              Con le stesse modalità le squadriglie di Mostar cooperarono con le truppe del VI Corpo
              d’Armata nella fase conclusiva dell’operazione Albia, durante l’operazione Renia, condotta
              dalla divisione “Messina” sulla penisola di Sabbioncello dal 14 al 21 settembre, e in Val
              Doljanka, su richiesta della divisione “Murge”, a protezione del presidio di Jablanika. Nel
              settembre del 1942 l’attività aerea a carattere operativo totalizzò 327 sortite, pari a oltre
              531 ore di volo, per la massima parte dedicate alla ricognizione e al bombardamento, facen-
              do registrare al passivo i danni inflitti a 11 velivoli dal fuoco contraereo.
                 Gli esperimenti di tiro in picchiata con il BR.20 furono sospesi, nonostante i buoni
              risultati ottenuti, a causa delle sollecitazioni strutturali che il bimotore subiva nella fase di
              richiamata, e nell’attacco al suolo si consolidò la tendenza all’impiego in successione, “a
              catena”, di velivoli isolati, privilegiando la continuità dell’azione alla sua concentrazione
              nel tempo. Le limitate dimensioni degli obiettivi fissi, e la scarsa consistenza dei nuclei di
              armati individuati dalla ricognizione sconsigliavano infatti l’impiego di velivoli in forma-
              zione. Le azioni offensive a carattere distruttivo e repressivo, e le missioni di ricognizione
              e collegamento, contribuirono in misura significativa al successo delle operazioni condotte
              dalla 2ª Armata, ma non sempre fu possibile riorientare l’intervento dei velivoli per ren-
              derlo davvero aderente all’azione delle forze di terra. Il meccanismo delle comunicazioni
              terra-bordo-terra lasciava infatti ancora a desiderare e inoltre troppo spesso, tra boschi e
              montagne, la ricognizione area non riusciva ad aggiornare il quadro di situazione tanto
              rapidamente quanto sarebbe stato necessario. I risultati migliori si ebbero durante i cicli
              operativi Albia e Renia, grazie al buon funzionamento dei posti di collegamento a terra del
              VI Corpo d’Armata, e nel corso del rastrellamento del quadrilatero Segna-Ogulin-Brod
              Moravice-Porto Re condotto dal V tra la seconda metà di settembre e la prima di otto-
              bre. Nell’occasione l’aeroraggruppamento di Zara distaccò tre ufficiali osservatori presso
              le divisioni operanti e inviò presso il comando tattico del V Corpo d’Armata un carro
              radio tipo Dovunque 310, soluzioni che oggi possono sembrare ovvie ma che al tempo
              rappresentavano un’importante innovazione. Sempre nel quadro di questo ciclo operativo
              il 12 settembre furono rischierate a Zara, dove sarebbero rimaste fino alla sua conclusione,
              una sezione di 3 BR.20 della 241ª squadriglia di Ronchi dei Legionari e una sezione di 3
              Ca.311 della 113ª squadriglia di Altura di Pola, raggiunte il giorno 21 dal comando del 5°
              gruppo OA proveniente da Scutari, che si riuniva così nell’ambito di Supersloda alle sue
              due squadriglie, 120ª e 121ª, dislocate la prima a Mostar, la seconda a Zara. Dal 1° settem-
              bre lo schieramento dei reparti da osservazione aerea nei Balcani era stato infatti ridefinito
              non solo ponendo queste due squadriglie, fino ad allora autonome, alle dipendenze del 5°
              gruppo OA, ma anche inquadrando nel 70° gruppo OA di stanza a Valona le squadriglie
              25ª (Ceritza), 39ª (Scutari), 114ª (Valona) .
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              990 Stato Maggiore Regio Esercito, Comando Superiore Aviazione, Schieramento reparti O.A., tel. n.
                 38541 del 2 settembre 1942, AUSSME, Fondo M-3, busta 326.
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