Page 439 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 439
menti di Sussak e Zara, con risultati peraltro modesti a causa di condizioni meteorologiche
spesso proibitive che in più occasioni obbligarono gli equipaggi a ricorrere alla navigazione
strumentale. Oltre alle ormai consuete missioni di ricognizione sugli itinerari di marcia,
di bombardamento sulle località tenute dai partigiani e di mitragliamento contro colonne
di uomini e salmerie allo scoperto, le squadriglie di Zara attaccarono più volte la fabbrica
d’armi allestita a Drvar. In precedenza Ca.311 e BR.20 avevano contribuito con missioni
di ricognizione, bombardamento e mitragliamento a sbloccare alcuni presidi ferroviari tra
Gracac e Gospic e a liberare la linea di partenza dell’offensiva rifornendo di medicinali,
vestiario invernale, materiale radio ed esplosivi il presidio di Plaschi e favorendo il ripristino
delle comunicazioni via terra con questa località. L’aeroraggruppamento di Mostar era stato
inizialmente impegnato in azioni di bombardamento sulle località costiere tra Makarska e
Zaostrog, che fonti attendibili indicavano come punti di transito dei rifornimenti inviati
dalle isole ai partigiani operanti nel Biokovo, e in missioni di ricognizione a supporto del
rastrellamento dell’isola di Lesina, ma con il deflusso delle formazioni partigiane dalla Bo-
snia verso l’Erzegovina e il Montenegro per sfuggire all’accerchiamento, su richiesta della
divisione “Murge”, aveva dovuto indirizzare la sua azione verso la zona mineraria di Siroki
Brijeg e intorno al presidio di Prozor, per accertare la situazione e allentare la pressione,
intervenendo poi allo stesso modo a supporto della 6ª divisione croata, per permettere la
riconquista di Ratkno e dare protezione ai presidi di Posusje e Imotski minacciati da vicino.
L’attività di volo nel gennaio del 1943 si concretizzò in 202 missioni, delle quali ben
135 a carattere offensivo, per un totale di quasi 296 ore di volo . La reazione contraerea,
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sempre più precisa, lasciò il segno su 21 velivoli, 16 dei quali dell’aeroraggruppamento di
Zara, a dimostrazione del maggior coinvolgimento di questi reparti, e andarono perduti un
Ca.311 della 128ª squadriglia di Zara-Zemonico, precipitato il 1° gennaio in fase di atter-
raggio per la piantata di un motore con la morte dei 2 uomini di equipaggio, e un BR.20
della 113ª squadriglia di Altura di Pola, schiantatosi al suolo il 31 gennaio nei pressi del
Monte Sisol mentre dirigeva su Kostanjevica per una missione di bombardamento, senza
lasciare scampo al suo equipaggio di 5 uomini. Nel complesso l’efficienza del materiale di
volo, fatta eccezione per l’incidente del 1° gennaio si manteneva buona, grazie all’opera
degli specialisti delle squadriglie e delle Squadre Riparazione Aeromobili e Motori (SRAM)
di Gorizia e Mostar, ma era ormai necessario provvedere al rinnovo delle linee di volo,
soprattutto dei reparti da osservazione aerea. Per potenziarli era stato assegnato alle squa-
driglie qualche esemplare di BR.20, ormai non più impiegabile su altri fronti, e soprattutto
si attendeva l’entrata in linea del Ca.314, anche se le difficoltà di messa a punto dei velivoli
già assegnati alla 119ª squadriglia e il tempo richiesto dall’addestramento di piloti e specia-
listi del reparto facevano nascere più di qualche dubbio sulla validità di questa soluzione.
Quanto all’armamento, le bombe incendiarie da 70 chilogrammi erano state accantonate e
gate, 2ª e 3ª, dell’esercito regolare.
998 Comando Aviazione Slovenia-Dalmazia, Relazione sulle operazioni belliche aeree svoltesi in cooperazione
con le truppe del Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia (2ª Armata) dal 1° al 31 gennaio 1943-
XXI, AUSSMA.

