Page 517 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 1. LA storiogrAfiA miLitAre suL grAnde brigAntAggio post-unitArio 517
glia. Il quinto punto - “la natura del servizio da prestarsi dalle truppe e il modo di
regolarlo” - ripartiva in due tipologie il complesso di operazioni antibrigantaggio: il ser-
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vizio di vigilanza delle vie di comunicazione e di guardia alle blockaus e il “servizio di re-
pressione brigantesca” o di pubblica sicurezza, a sua volta ripartito in servizio ordinario,
straordinario e speciale. Il “servizio ordinario di pubblica sicurezza” si attuava attraverso
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5 tipi di operazioni: le perlustrazioni , intese come le operazioni militari, secondo le qua-
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li, per mezzo del costante e continuo monitoraggio del territorio infestato, le truppe veni-
vano a sorprendere una banda, gli inseguimenti condotti senza lasciare tregua ai briganti
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e con il concorso di tutti i distaccamenti in perlustrazione nella zona, le sorprese , organiz-
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zate per intercettare i briganti di cui era stata preventivamente conosciuta la dislocazione,
gli appiattimenti , intesi come agguati tesi dalle truppe occultate in luoghi coperti contro
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briganti in movimento e infine gli scontri. Riguardo a questi ultimi, il Pallavicini trattava
con grande attenzione il caso in cui un distaccamento si fosse trovato ad affrontare “forze
brigantesche preponderanti” , analizzando i possibili casi tra cui il peggiore, ovverosia
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quello in cui un drappello fosse caduto in un agguato teso da una forte banda. In tutte le
circostanze, la superiorità morale delle truppe verso i briganti avrebbe controbilanciato la
sproporzione del numero, il distaccamento non avrebbe mai dovuto ritirarsi e meno che
mani arrendersi, ciò avrebbe significato morte sicura, ma contrattaccare risolutamente, in
considerazione che, grazie al sistema di controllo del territorio organizzato, sarebbero giun-
ti al più presto i rinforzi. Il “servizio straordinario di pubblica sicurezza” si svolgeva attra-
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verso quattro operazioni: le scorte , previste per i convogli di armi, munizioni e denaro
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quasi mai per le persone e le traduzioni di briganti prigionieri ; le perlustrazioni, sorprese e
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appiattimenti organizzati in base a notizie precise, avute al momento, sulla posizione di una
banda in una determinata zona; i blocchi dei paesi al fine di catturare briganti e manuten-
goli o interrompere i contatti tra i primi in campagna e i secondi nei centri abitati e, infine,
i movimenti generali, intesi come rastrellamenti a cui partecipavano tutte le forze di una
229 coMando Generale delle truppe per la repreSSione del BriGantaGGio, istruzione teorica ad uso delle
truppe destinate alla repressione del brigantaggio, in: Generale eMilio pallavicini di priola, Manuale
di controguerriglia, - op. cit., p. 16-17.
230 Ibid., pp. 17-23.
231 Ibid., pp. 23-27.
232 Ibid., pp. 27-29.
233 Ibid., pp. 29-30.
234 Ibid., pp. 30-36. Gli appiattimenti vengono ulteriormente ripartiti in appiattimenti in luoghi chiusi
(masserie o locali cinti da mura) e appiattimenti in aperta campagna.
235 Ibid., pp. 38-42.
236 Ibid., pp. 42-50.
237 In particolare, le scorte a personalità non dovevano quasi mai esser concesse, solo in casi eccezionali,
e, nel caso in cui la scorta a persone avesse avvistato una banda, doveva abbandonare gli scortati che
sarebbero rientrati da soli e concentrarsi sull’inseguimento della stessa banda avvistata.
238 Pallavicini prevedeva l’immediata eliminazione fisica dello stesso prigioniero nel caso di un attacco
alla scorta militare da parte di una banda per liberarlo.