Page 521 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 1. LA storiogrAfiA miLitAre suL grAnde brigAntAggio post-unitArio  521

              neva l’organizzazione e il potenziamento della rete telegrafica per le comunicazioni (punto
              11°) e un efficace coordinamento delle operazioni (punto 13°), ma soprattutto auspicava
              l’organizzazione di un comando unico politico-militare dotato di poteri straordinari che
              dipendesse direttamente dal governo (punto 14°) . Secondo Trepiccione, l’Istruzione del
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              generale Pinelli anticipava i criteri fondamentali della lotta al brigantaggio, basati “sull’im-
              piego di forze consistenti, sicurezza, obiettivi mirati, terra bruciata intorno alle bande,
              azioni combinate, comando unico con poteri eccezionali” , ripresi poi successivamente
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              dal generale Pallavicini  che, con il grado di colonnello dei bersaglieri, aveva partecipato
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              alle operazioni di repressione del brigantaggio nell’Ascolano e in Abruzzo, nei primi mesi
              del 1861, proprio sotto il comando del generale Pinelli che ebbe modo di esprimere un
              giudizio altamente positivo sulla sua azione . Oltre alle direttive sulla controguerriglia del
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              generale Pinelli, Trepiccione segnalava come progressivamente si fossero organizzate parti-
              colari operazioni anche con l’impiego di militari travestiti da contadini al fine di catturare
              i briganti, come nel caso dell’azione condotta dal tenente Romagnoli che, nel dicembre
              1861, con 20 soldati e 11 militi della Guardia nazionale, organizzò l’imboscata ai danni di
              una banda presso un’abbazia .
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                 Nel 1996 il generale Oreste Bovio , nella sua storia dell’Esercito italiano , dedicava
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              un capitolo al brigantaggio post-unitario nel quale, tenendo conto della precedente storio-
              grafia militare sull’argomento, con un occhio particolare agli studi del Tuccari, ripercorreva

              256 Istruzione, op. cit., auSSMe, fondo G-3 Campagna 1860-1861, vol. 62, c. 176: ”14°. Finalmente bi-
                 sogna che tutto sia diretto da un solo capo con ampi poteri e servito che abbia il R. Governo con
                 mezzi straordinarie militari, allora potrebbe essere tolto, se non piacesse il metodo da esso tenuto”.
                 La proposta di un governatorato militare con poteri straordinari dipendente dal governo fu proposta
                 da Pinelli direttamente a Cavour, cfr. c. BenSo di cavour, La liberazione del Mezzogiorno. carteggi di
                 Camillo Cavour, III, Bologna, 1952, lettera a Cavour 16 gennaio 1861, pp. 227-228.
              257 r. trepiccione, Il Brigantaggio sui documenti dell’Ufficio storico, op. cit., p. 131.
              258 L’allora colonnello Pallavicini fu decorato di M.O.V.M per l’assedio di Civitella la repressione del Bri-
                 gantaggio nell’Ascolano e in Abruzzo, cfr. Gruppo MedaGlie d’oro al v.M. d’italia, Il risorgimento
                 italiano: le medaglie d’oro al valor militare dal 1848 al 1870, op. cit., pp. 148-149.
              259 Lettera n. 148, in data 24 settembre 1863, del generale Pinelli, comandante della divisione militare
                 di Bologna, al comandante del IV Dipartimento militare, in auSSMe, raccolta biografie b. 50, fasc. 5,
                 s.fasc. Persomil 1658. “[…] ma per buona ventura io ebbi la fortuna di avere sotto i miei ordini il cav.
                 Emilio Pallavicini, colonnello in allora nel corpo dei bersaglieri durante le operazioni dell’Ascolano
                 contro i Briganti e sotto Civitella del Tronto, ed ebbi largo campo di ammirare il valore veramente
                 cavalleresco, assennatezza dei concetti strategici e l’arditezza nell’esecuzione di quelli, per cui io ebbi
                 a dichiarare lealmente che i buoni successi delle operazioni da me dirette si dovettero in gran parte
                 all’illuminata cooperazione di quel distinto Ufficiale Superiore [...]”
              260 r. trepiccione, Il Brigantaggio sui documenti dell’Ufficio storico, op. cit., p. 131.
              261 Oreste Bovio nato a Vercelli nel 1932, è generale di Corpo d’Armata nella riserva. È stato capo Uffi-
                 cio Storico dello SME ed autore d numerosi saggi, tra i quali L’Ufficio storico dell’Esercito: un secolo di
                 storiografia militare, Roma, Stato Maggiore dell’Esercito, 1987.
              262 o. Bovio, Storia dell’Esercito italiano (1861-1990), Roma, Stato Maggiore Esercito-Ufficio storico,
                 1996 (1ª edizione), cap. III Brigantaggio, pp. 54-70. Nel 2010 è stata stampata una seconda edizio-
                 ne, aggiornando la storia dell’Esercito fino al 2000.
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