Page 528 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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528 L’esercito aLLa macchia. controguerrigLia itaLiana 1860-1943
sinceri liberali che non avevano nessuna colpa nell’eccidio del drappello del 36° Reggimen-
to fanteria comandato dal tenente Bracci , ma soprattutto lasciava un giudizio positivo
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sulle popolazioni e sulla Guardia nazionale che, dopo aver avuto un atteggiamento passivo
se non favorevole alla reazione, nella fase finale del brigantaggio contribuirono direttamen-
te alla sua distruzione: in sostanza “questo proteiforme flagello fu strenuamente combat-
tuto dall’Esercito e sminuzzato siccome si era, fu facilmente vinto dalle guardie nazionali
di quelle provincie” . In conclusione il Brigantaggio anche per De Witt, come per quasi
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tutti gli ufficiali del periodo risorgimentale, fu un grande fenomeno di reazione alimentato
dal Papato e dalla corte borbonica in esilio a Roma, quasi del tutto debellato dall’Esercito
sulla fine del 1865, grazie alla collaborazione con la Guardia nazionale e con le popolazioni
meridionali che abbandonarono ogni velleità di restaurazione ; ma quella guerra civile
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poteva anche essere vista secondo una diversa prospettiva, ovverossia come la capacità degli
italiani di organizzare una decisa resistenza di fronte ad un’invasione straniera, “quando
pure si fosse vinto e sbaragliato l’intero esercito, vi è un altro genere di guerra cui dovreb-
be combattere tutto a suo scapito il malcapitato straniero, ed è la disperata guerriglia dei
partigiani” .
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Con la pubblicazione della Guida al fondo brigantaggio di Piero Crociani e il ruolo
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e la funzione dell’Esercito nella lotta al brigantaggio (1860-1868) di Maria Grazia Greco ,
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l’Ufficio storico, in concomitanza con le pubblicazioni degli Archivi di Stato , ha voluto
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valorizzare le fonti conservate nel proprio archivio. In tal senso ricordiamo i recenti volumi
304 Ibid., pp. 36-38.
305 Ibid., p. 261-262.
306 Ibid., p. 314. “quando sul declinare del 1865 per la potente cooperazione della guardia nazionale,
per le savie disposizioni di alcune autorità prefettizie, per le facilitazioni offerte ai briganti circa la lo-
ro spontanea presentazione, fu possibile alla nostra truppa di estirpare il brigantaggio dalle provincie
meridionali, e che consolidata l’unità italiana tutti i migliori elementi della Penisola si uniformarono
volenterosi al nuovo governo di Vittorio Emanuele [...]”.
307 Ibid., p. 315.
308 P. crociani, Guida al fondo “Brigantaggio”, Roma, Stato Maggiore Esercito- Ufficio storico, 2004;
molto interessante è l’introduzione (pp. 3- 37). Dello stesso autore si veda anche: L’Esercito e il Brigan-
taggio, in coMMiSSione italiana di Storia Militare, Le forze armate e la nazione italiana (1861-1914):
atti del convegno di studi tenuti a Palermo nei giorni 24-25 ottobre 2002, a cura di H. Rainero e P. Al-
berini, Roma 2003 e il Brigantaggio: il primo impegno del nuovo stato, pp. 327-334, in coMMiSSione
italiana di Storia Militare, 1861-1871, il nuovo Stato: congresso di studi storici internazionali, CISM,
Roma 15-16 novembre 2011, a cura di A. Fighera, P. Alberini e P. Formiconi, Roma 2012.
309 M. G. Greco, Il ruolo e la funzione dell’Esercito nella lotta al brigantaggio (1860-1868), Roma, Stato
Maggiore –Ufficio Storico, 2011. L’opera, più volte citata, consiste nell’edizione critica e commenta-
ta di documenti dell’Archivio dell’Ufficio Storico, fondo G-11 Brigantaggio, di grande utilità per gli
studiosi dell’argomento.
310 L. de Felice (inventario a cura di ), Fonti per la storia del brigantaggio conservate nell’Archivio Centrale
dello Stato - Tribunali militari straordinari, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali - Ufficio
centrale per i beni archivistici, 1998; Guida alle fonti per la storia del Brigantaggio postunitario conser-
vate negli Archivi di Stato, Voll. I-III, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali-Ufficio centrale
per i beni archivistici, 1999, già citato.