Page 531 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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APPENDICE 2
L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA GRECIA (1941-1943)
Le operazioni contro la Grecia ebbero fine il 23 aprile 1941, cui fece seguito la firma
a
dell’armistizio presso il comando dell’11 Armata a Dervisciani. Tale atto stabiliva, con la
cessazione delle ostilità, la capitolazione delle forze armate elleniche. L’occupazione mate-
riale del territorio greco non cominciò però che l’11 maggio, in quanto erano sorte conte-
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stazioni con l’alleato germanico sulle zone da spartirsi . I tedeschi avevano letteralmente
sbarrato la strada con le proprie unità a quelle italiane e vietato loro di procedere all’imme-
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diata presa di possesso del territorio . Fu solo nella prima decade di maggio che si venne
a un accordo fra le nazioni vincitrici e alle truppe italiane fu riservata l’occupazione dei
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territori a sud di una linea che grosso modo andava dal lago di Presba al Monte Olimpo .
Agli italiani spettarono le isole Jonie, le Cicladi e le Sporadi meridionali nel mar Egeo, la
parte orientale dell’isola di Creta, l’Epiro, la Tessaglia, l’Ellade, il Pelo ponneso, cui si ag-
giunse in seguito l’isola di Eubea. Nei territori lasciati all’occu pazione italiana i tedeschi si
riservarono, però, l’esclusivo uso della zona portuale del Pireo, quello in comune degli ae-
roporti, nonché il controllo di una parte del ’attività industriale greca e della linea ferrovia-
l
ria Atene-Salonicco. I tedeschi, inoltre, imposero un loro uomo fidato, il gen. Georgios
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Tsolakoglu, come capo del governo collaborazionista di Atene alleato dell’Asse . L’esecu-
tivo greco fu privato quasi di ogni potere decisionale e lasciato in balia delle decisioni delle
autorità civili e militari tedesche, per giunta spesso in disaccordo tra loro, creando una
notevole confusione nella direzione politica ed economica del paese. Il sistema di potere
italiano in Grecia fu organizzato attraverso un regio ministro plenipotenziario, Pellegrino
Chigi, competente per le questioni di carattere politico, economico e di amministrazione
civile, con alle dipendenze un segretariato centrale ed uffici di collegamento periferici coi
comandi di Corpo d’Armata, ed il comando dell’11ª Armata responsabile dell’ordine pub-
blico e della difesa dei territori occupati. Per favorire il collegamento con l’autorità politica
nell’agosto 1941 fu costituito, nell’ambito del comando d’armata, l’Ufficio Affari Civili,
responsabile dei rapporti con la popolazione, la stampa, la pubblica amministrazione ed il
319 Anche alla Bulgaria, che aveva partecipato all’invasione, spettò una parte della Grecia, in particolare la
Tracia, parte della Macedonia e alcune isole minori prospicienti la Tracia. I tedeschi ebbero la Mace-
donia greca con Salonicco, Atene col porto del Pireo e varie isole, inclusa Creta, oltre alla disponibilità
di alcuni aeroporti in zona italiana, tra cui quello di Larissa. I piani italiani di annessione di parte dei
territori di confine con l’Albania e delle isole Jonie (Corfù, Cefalonia e Zante) e dell’Egeo (Cicladi e
Sporadi) furono rigettati dei tedeschi.
320 I tedeschi acconsentirono prima di maggio solamente allo sbarco di un battaglione bersaglieri a Pre-
vesa e di reparti della divisione “Acqui” a Cefalonia.
321 A fine aprile, i tedeschi acconsentirono che un reggimento motorizzato di formazione italiano inter-
venisse alla parata della vittoria ad Atene.
322 Nel dicembre 1942 il gen. Tsolakoglu dette le dimissioni e fu sostituito dal prof. Konstantinos Logo-
thetopoulos, il quale, a sua volta, fu avvicendato da Iannis Rallis nell’aprile 1943.