Page 535 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943)  535

              stati lasciati appositamente allo scopo di mantene re il contatto con la popolazione, mante-
              nere vivo il fermento e provocare al momento opportuno la rivolta, costituendo centri di
              spionaggio; la presenza di ex militari di origine cretese, i quali per la situazione creatasi
              nella loro isola, non avevano potuto rimpatriare . La grande quantità di armi circolante in
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              Grecia era da imputarsi ai tedeschi. Questi, infatti, nel tempo intercorrente tra la fine delle
              ostilità (23 aprile) e l’ini zio della marcia delle truppe italiane per l’occupazione (11 maggio)
              avevano proceduto con molta trascuratezza al disarmo dell’esercito greco, i cui componen-
              ti, ufficiali e gregari, contrariamente alle condizioni dell’armistizio, per una speciale dispo-
              sizione di Hitler il quale si proponeva così di ingraziarsi il popolo greco, erano stati lasciati
              in libertà, facendo deporre le armi portatili ammucchiate quasi senza custodia nelle piazze
              delle città e dei villaggi. Ne conseguì che, oltre alle numerose armi asportate dai singoli
              militari allontanatisi senza controllo, enor me fu la quantità delle armi prese e nascoste
              dalla popolazione civile. Fu, di con seguenza, necessario incitare molto vigorosamente l’a-
              zione dei reparti per il di sarmo della popolazione e, poiché malgrado i bandi si rinvenivano
              armi in tutte le perquisizioni, inasprire le misure contro i detentori. Il comando dell’11
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              Armata dispose così, il 22 maggio 1941, che chiunque fosse stato trovato in possesso di
              armi allo scadere del termine per la consegna sarebbe stato passato per le armi . Tale di-
                                                                             335
              sposizione non fu però praticamente applicata e i detentori di armi, anche in casi più gravi
              del semplice possesso, furono deferiti al tribunale militare . L’at tività di rastrellamento
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              delle armi da parte delle truppe e degli organi di polizia proseguì alacremente per tutta la
              durata dell’occupazione, ma i suoi risultati, sep pure in senso assoluto notevoli, non furono
              mai tali da far sperare di aver ottenu to il disarmo delle popolazioni . Per quanto riguarda
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              il rastrellamento degli sbandati inglesi, specialmente nu merosi in Peloponneso, l’operazio-
              ne non presentò particolari difficoltà all’inizio, quando questi erano ancora in uniforme e
              si comportavano come belligeranti . Ben presto, però, con la connivenza degli abitanti,
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              non pochi di loro adottarono l’abito civile e si nascosero nelle campagne e nelle città cer-
              cando di incitare alla rivolta ed esercitando lo spionaggio. A questi sbandati si aggiunsero
              elementi del servizio informazioni britannico lanciati da aerei o sbarcati clandestinamente.
              Il comando dell’11  Armata, tramutato nel corso dell’estate 1941 in Comando Su periore
                             a
              334 Gruppo Ricerche, Note relative all’occupazione italiana della Grecia, 1949.
              335 Cfr. fonogramma n. 0210674 in data 22 maggio 1941, del comando 11  Armata - Ufficio Operazioni.
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              336 Cfr. fonogramma n. 0211516 in data 17 giugno 1941 del Comando Superiore FF.AA. Grecia - Uffi-
                 cio Operazioni.
              337 La situazione delle armi e munizioni rastrellate in Grecia a tutto il 31 dicembre 1942 contava: 791
                 cannoni, 1.005 mortai, 2.391 mitragliatrici, 8.645 fucili mitragliatori, 303.797 fucili da guerra e
                 35.559 da caccia; 44.689 pistole, 1.012.057 proietti d’artiglieria, 1.117.801 bombe a mano e da
                 mortaio, 222.368 kg. di esplosivo, oltre a 97 milioni di cartucce. (Cfr. foglio n. 02748, in data 10
                 gennaio 1943, Situazione armi rastrellate, Comando Superiore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni).
                 Particolare collaborazione aveva dato la popolazione arumena nei rastrellamenti di armi, collaboran-
                 do alle operazioni stesse con guide e informatori. Il gruppo etnico degli arumeni, presente in Epiro,
                 Tessaglia e Macedonia, era sostenuto dalla Romania.
              338 Fino a tutto aprile 1942 erano stati catturati in Grecia 713 militari del Commonwealth (in particolare
                 britannici, australiani, neozelandesi e ciprioti), tra cui 21 ufficiali.
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