Page 536 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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536 L’esercito aLLa macchia. controguerrigLia itaLiana 1860-1943
FF.AA. Grecia, dispose, così, che i cittadini britannici rastrellati in terri torio greco potesse-
ro ottenere la qualifica di prigionieri di guerra solo in seguito a interrogatorio e a rigorosi
accertamenti. Quelli che, per il comportamento te nuto non potevano aspirare a ottenere
questa qualifica, dovevano essere denun ciati al tribunale di guerra e subire regolare proces-
so . Coloro poi che venivano catturati in abito civile, armati e in flagrante reato di bandi-
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tismo o in zone mili tarmente importanti, dovevano essere trattati alla stregua dei ribelli
greci e passa ti per le armi . Tali norme furono in seguito addolcite e anche ai militari in-
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glesi catturati in abito civile fu riconosciuta la qualifica di prigioniero di guerra purché non
avessero svolto attività spionistica o informativa, né atti di sabotaggio . Per gli ex militari
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originari dell’isola di Creta fu abbastanza agevole provvedere nei riguardi di quelli apparte-
nenti alla 12 divisione, composta esclusivamente da cretesi che avevano combattuto contro
a
le truppe italiane sullo Scindeli; tale divi sione dopo l’armistizio si era avviata in Peloponne-
so nella speranza di poter in un modo o nell’altro imbarcarsi e raggiungere l’isola. Non fu
invece possibile, prima per le operazioni di guerra in corso a Creta e poi per la recisa oppo-
sizione dei tedeschi a consentirne il rimpatrio, rimandare tutti quegli uomini alle loro case.
La divisione fu raccolta e disarmata completamente e, con l’aiuto del suo stesso comandan-
te e degli ufficiali, tenuta in ordine e nutrita, sino a che non si riuscì poco alla volta ad
adibire a lavori i suoi uomini e a rinviarne un’aliquota nell’isola con o senza l’approvazione
tedesca. Gli sbandati cretesi non appartenenti alla predetta divisione abbondavano in altre
regioni della Grecia: in Attica, e special mente ad Atene e al Pireo, ne esisteva un buon nu-
339 Cfr. foglio n. 0219347 in data 8 novembre 1941, Militari delle FF.AA. britanniche catturati in
Grecia, Comando Superiore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni; foglio n. 41223 in data 25 ottobre
1941, P.G. nemici, Stato Maggiore Regio Esercito - Ufficio Servizi II; circolare n. 0219270 in data
14 novembre 1941, Documenti relativi ai prigionieri di guerra, Comando Superiore FF.AA. Grecia
- Ufficio Operazioni; fo glio n. 0221737 in data 30 dicembre 1941, Militari delle FF.AA. britanni-
che catturati in Grecia, Comando Superiore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni. Gli inglesi che eb-
bero riconosciuta la qualifica di prigio niero di guerra furono trasferiti nel campo di concentramento
di Sulmona. Almeno quattro militari ingle si furono identificati come agenti dell’Intelligence service e
sottoposti a processo; alcuni di questi erano sbarcati clandestinamente in Grecia dopo il ritiro del cor-
po di spedizione britannico. E’ noto il caso di un neozelandese ucciso sul posto della cattura perché
trovato in abiti civili e armato di pistola.
340 Cfr. circolare n. 0216609 in data 27 agosto 1942, Ex militari inglesi trovati in abito civile ed arma-
ti, Comando Superiore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni; fonogramma n. 0224081 in data 18 no-
vembre 1942 del Comando Superio re FF.AA. Grecia.
341 Cfr. foglio n. 029795 in data 21 aprile 1943, Sudditi britannici catturati in Grecia, Comando Supe-
riore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni. Le file dell’organizzazione spionistica inglese furono grave-
mente menomate con la cattura del cap. Richard Mac Nabb appartenente al Secret Service britannico.
Secondo il S.I.M. “dal punto di vista militare, l’efficienza dell’organizzazione è sempre stata scarsa; ciò
è comprovato da documenti rinvenuti ad Antiparos e da dichiarazioni fatte dallo stesso Mac Nabb,
che parlando a persona di sua fiducia, prima della sua cattura, ha espresso disprezzo verso la popo-
lazione ellenica che ha definito incapace di effettuare una rivoluzione. […] Dopo la sua cattura si è
inoltre lasciato sfuggire frasi da cui è trapelato il suo risentimento verso l’Inghilterra, che, a suo dire,
lo avrebbe abbandonato in Grecia per tanto tempo senza sostenerlo materialmente e moralmente”
(Relazione sull’attività svolta dall’Ufficio IA durante il primo periodo di occupazione in territorio greco).