Page 532 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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           governo in tema di questioni economiche, trasporti, comunicazioni, commerci, ecc . Nei
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           vari settori di responsabilità delle grandi unità in cui fu ripartito il territorio ellenico occu-
           pato, i comandi di Corpo d’Armata e di divisione instaurarono rapporti diretti coi gover-
           natori locali, che privilegiarono rispetto ai contatti con l’autorità centrale, controllando
           strettamente l’attività di prefetti e sindaci. I funzionari e gli impiegati della pubblica ammi-
           nistrazione furono lasciati al loro posto, sebbene considerati di scarso rendimento e facil-
           mente corruttibili. Le direttive del Governo alle autorità politiche e militari d’occupazione
           della Grecia tesero a due scopi principali: 1) garantire l’ordine e la sicurezza interna del
           paese così da potere combattere contro il nemico che avesse eventualmente tentato di sbar-
           care in Grecia, senza avere soverchie preoccupazioni alle spalle e con le linee di rifornimen-
           to sufficientemente sicure; 2) condurre una politica tale che, a guerra finita, la Grecia po-
           tesse entrare nell’orbita economica italiana, scalzando i tradizionali legami con la Gran
           Bretagna. Se sul primo punto vi era accordo con la Germania, sul secondo, malgrado il ri-
           conoscimento del concetto che la Grecia rientrava nello spazio vitale italiano del Mediter-
           raneo, la politica tedesca cercò di intralciare in tutti i modi possibili l’espandersi dell’in-
           fluenza italiana sul paese . I concetti che dovevano essere di guida al comportamento dei
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           comandi e dei reparti italiani nel territorio occupato furono quelli ispirati dai bandi emessi
           dal Comando Superiore delle Forze Armate d’Albania tra il 14 e il 29 aprile 1941 e dalla
           circolare del comando dell’11  Armata risalente al 14 maggio su contegno e disciplina da
                                   a
           parte delle truppe d’occupazione. Tali concetti servirono di base a tutte le successive dispo-
           sizioni emesse nei due anni di presenza italiana in Grecia. I bandi prevedevano in sintesi: il
           ricorso ai tribunali militari d’armata per la co gnizione dei reati previsti dalle legge penale
           comune o militare italiana commessi da cittadini greci a danno delle Forze armate d’occu-
           pazione ; sanzioni per il rea to di furto di prede belliche abbandonate dagli eserciti greco e
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           inglese ; l’applica zione della pena di morte a chi avesse attentato alla sicurezza delle Forze
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           Armate italiane e di altre severe sanzioni penali per reati quali la diffusione di notizie false
           e tendenziose allo scopo di creare allarmismo ingiustificato o suscitare sentimen ti ostili
           verso l’occupante, il vilipendio alla nazione italiana e ai suoi simboli, la minaccia, la violen-


           323 Con bando del Duce n. 157 del 1° novembre 1942 fu nominato incaricato speciale per le questioni
              economiche e finanziarie in Grecia il funzionario Alberto d’Agostino, sostituito nel maggio 1943 da
              Vincenzo Fagiuoli (davide rodoGno, Il nuovo ordine mediterraneo, Le politiche di occupazione dell’I-
              talia fascista in Europa (1940-1943), Torino, Bollati Boringhieri, 2003, pp. 173-174).
           324 Così, le principali risorse economiche della Grecia furono sfruttate quasi esclusivamente dai tedeschi,
              i quali, grazie al largo appoggio propagandistico e finanziario, favorirono anche la costituzione di un
              partito nazional-socialista.
           325 Cfr. bando del 14 aprile 1941 del comandante superiore FF.AA. d’Albania, concernente l’ammini-
              strazione della giustizia nel territorio occupato, a firma del gen. Ugo Cavallero. Operarono in Grecia
              vari tribunali militari: di Lepanto, presto trasferitosi ad Atene, del Comando Superiore FF.AA. Gre-
              cia; di Tripolis; di Agrinion; di Corfù; di Samo; di Creta (Cfr. Gruppo Ricerche, L’occupazione italia-
              na in Grecia in rapporto a presunti crimini di guerra (11 maggio 1941-8 settembre 1943).
           326 Cfr. bando n. 34 del 22 aprile 1941 del comandante superiore delle FF.AA. d’Albania, che stabiliva
              sanzioni penali a carico di coloro che s’impossessavano di materiali costituenti preda bellica trovati
              abbando nati.
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