Page 537 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943)  537

              mero; insieme ai mutilati, que sti furono assai molesti con manifestazioni sediziose sino a
              che non fu possibile, mercé di accurati rastrellamenti, liberarsene catturandoli in gran par-
              te e raccoglien doli nel campo di concentramento di Larissa. Poiché, però, i catturati dopo
              il 23 aprile 1941 non potevano più essere tenuti quali prigionieri di guerra, essi furono
              consi derati internati civili fino a quando non si trovò anche per loro una sistemazione im-
              piegandoli in lavori. Ma tutti i cretesi rimasti nella penisola finirono per essere un elemen-
              to di disordine. I tedeschi non vollero mai acconsentire al loro rimpatrio integrale; si riuscì
              soltanto a ottenere che una piccola parte di essi fosse assunta fra i lavoratori impiegati dal
              Comando germanico della fortezza di Creta nell’appron tamento di fortificazioni; un’altra
              aliquota riuscì a rimpatriare di straforo. Quelli cui non fu dato modo di raggiungere le
              proprie case finirono per essere dei malcon tenti i quali, per quanto occupati in lavori e ben
              retribuiti, vissero nelle desolate condizioni della Grecia nell’inverno 1941-1942 e finirono,
              quando la rivolta scoppiò nell’estate-autunno 1942, con l’andare a ingrossare le bande
              partigiane. All’inizio dell’occupazione italiana si costituirono alcune bande della forza di
              circa venti uomini ciascuna con armi e munizioni dell’esercito greco. Tali bande agivano in
              vicinanza al confine serbo ed alla Macedonia; i centri maggiori di concentramento erano
              nelle zone montagnose ed impervie dell’Epiro a causa del terreno aspro e favorevole alla
              guerriglia e dove più facile era nascondere uomini e armi. Gli elementi di collegamento,
              coordinamento ed informatori erano, in genere, i gendarmi, i maestri, i preti ed i funziona-
              ri delle stesse località. In seguito alle operazioni di rastrellamento dei reparti italiani ed alla
              poca consistenza delle bande armate, queste si sciolsero ed i membri, datisi alla latitanza,
              iniziarono atti di brigantaggio a mano armata a scopo di rapina contro elementi greci iso-
              lati. Salvo le prime bande macedoni-epirote, la cui attività ebbe anche una connotazione
              politica, tutte le altre sorte tra la fine del 1941 ed i primi mesi del 1942, e presto annienta-
              te, miravano quasi esclusivamente alla delinquenza . La situazione militare, politica ed
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              economica dopo i primi cinque mesi di occu pazione fu ampiamente descritta nella relazio-
              ne compilata il 1° novembre 1941 dal Comando Superiore FF.AA. Grecia per il Comando
              Supremo. Tale relazione, dopo aver messo in luce gli inconvenienti derivanti dal duplice
              controllo italiano e te desco del governo greco e dopo aver esposto lo stato d’animo delle
              popolazioni locali, concludeva affermando che non bisognava fidarsi dell’apparente tran-
              quillità, in quanto la situazione politica appariva suscettibile di improvvisi movimenti in-
              surrezionali, come era accaduto nel vicino Montenegro . Gli sforzi fatti dalle autorità di
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              342 Le operazioni di rastrellamento di più vasta portata furono effettuate nella zona del Pindo - alto Belica
                 - Sarandaporos, con l’impiego di reparti delle divisioni “Modena” e “Pinerolo” in concorso con repar-
                 ti della divisione “Arezzo” del Comando Superiore FF.AA. Albania, e nel Peloponneso con l’impiego
                 di reparti della divisione alpina “Julia”. Tra gennaio e maggio 1942 si erano verificati 214 omicidi,
                 332 ferimenti, 105 sequestri di persona, 140 conflitti armati tra banditi e militari italiani o gendarmi
                 greci, 83 conflitti armati tra banditi e popolazione greca.
              343 Cfr. relazione n. 0219058 in data 1° novembre 1941, Situazione militare in Grecia alla data del 31
                 ot tobre 1941, Comando Superiore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni: “In Grecia ora è tutto appa-
                 rentemente tranquillo, ma, avendone i mezzi il popolo greco saprebbe sfruttare ogni favorevole occa-
                 sione per dimostrare apertamente alle truppe di occupazione e specialmente agli italiani, quell’odio
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