Page 538 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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538 L’esercito aLLa macchia. controguerrigLia itaLiana 1860-1943
occupazione per lenire i tristi effetti della carestia dell’autunno-inverno 1941-1942 e il
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contegno più che corretto delle truppe fecero in modo che fino alla primavera 1942 nessun
atto di vera e propria ribellione ebbe a verificarsi . Non sfuggiva, però, alle autorità italia-
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ne la sensazione che una situazione nuova stava maturando: sintomi saltuari di una nascen-
te organizzazione ribelle e l’inci piente formazione di nuclei e di cellule a sfondo prevalen-
temente comunista ven nero segnalati dall’Ufficio informazioni . I vertici politico-militari
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italiani in Grecia si preoccuparono delle conseguenze politiche della grave crisi alimentare
che avrebbe potuto favorire il diffondersi del verbo comunista: “La critica situazione ali-
mentare si ripercuote sulla situazione politica interna del paese e: dà buon gioco alla propa-
ganda nemica la quale continua ad essere particolarmente attiva; favorisce il diffondersi di
un movimento comunista. Al riguardo è da osservare: che il comunismo non è sentito in
questo paese nel suo vero significato ideologico, che anche nel passato tale dottrina non ha
avuto in Grecia particolare diffusione ed è stata, dal regime Metaxas, energicamente repres-
sa. L’eventuale sviluppo del movimento comunista, al quale indubbiamente lavorano con
alacrità agenti nemici, si poggia da un lato sulla fame e dall’altro sulla campagna militare
che ora è obbligato a tenere nascosto e che potrebbe almeno in parte e nel popolo minuto cedere il
posto a sentimenti migliori soltanto qualora l’aiuto economico da parte nostra fosse realmente sensi-
bile e continuativo. La situazione politica appare complessa e difficile, suscettibile di improvvisi mo-
vimenti insurrezionali e tali da richiedere in ogni momento l’esistenza in Grecia di forze adeguate per
far fronte con successo all’imprevisto e all’improvviso”.
344 L’armata italiana in Grecia doveva essere rifornita dalla Madrepatria anche di generi alimentari, in
quanto non era assolutamente possibile vivere sfruttando le risorse locali insufficienti persino per la
po polazione che, prima della guerra, si affidava per il sostentamento all’importazione di farina dagli
Stati Uniti (circa un quarto del consumo annuo di grano, pari a 4 mila t, doveva essere importato). I
rifornimenti giungevano dall’Italia via mare attraverso i porti di Prevesa, Patrasso e Corinto, da dove
per via ordinaria raggiungevano le varie località di distribuzione.
345 Tra il giugno 1941 e l’aprile 1942 si registrarono 34 atti di sabotaggio a linee telefoniche e telegrafi-
che, 2 contro automezzi ed una interruzione stradale. Da rilevare che molte interruzioni non potero-
no considerarsi dei veri atti di sabotaggio, bensì dei furti allo scopo di vendere il rame dei fili telegra-
fici al mercato nero. Nell’aprile 1942 erano detenute 7118 persone. Geloso nella sua relazione riporta
che: “Nei primi sedici mesi soltanto qualche tentativo di manifestazione a sfondo patriottico, sociale
o economico turbò sporadicamente l’ordine pubblico in Atene e in qualche altra città; non fu però
mai necessario ricorrere a mezzi violenti e tanto meno a spargimento di sangue. Qualche banda di
briganti e predoni veri e propri, più che di ribelli, nelle zone delle Termopili e del Parnaso; in Ciamu-
ria lotte episodiche fra Albanesi ed Epiroti; sul Pindo fra Arumeni e Greci; nella provincia di Kastoria
fre quenti ripercussioni del comunismo dilagante in Bulgaria e Serbia. Tutto ciò senza influenza sen-
sibile sulla sicurezza della circolazione in Grecia: su tutte le strade si poteva allora viaggiare con piena
tranquillità”.
346 Cfr. fonogramma n. 0213434, in data 18 luglio 1941, del Comando Superiore FF.AA. Grecia:
“Inten sificarsi movimento comunista Balcani può avere ripercussioni Grecia dove questi ultimi gior-
ni est notata maggiore attività propagandistica. Richiamo attenzione su necessità accurata attiva vi-
gilanza tendente at soffocare male prima che si manifesti et evitare atti sabotaggio. Occorre anche es-
sere sempre pronti at eventuale immediato intervento per reprimere massima energia et senza pietà”.
L’Ufficio Informazioni del Comando Superiore FF.AA. Grecia disponeva di tre, poi saliti a quattro,
centri di controspionaggio stac cati a Corinto, Patrasso, Kalamata e Nauplia.