Page 543 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943)  543

              prendenti le opere d’arte e le linee ferroviarie più importanti allo scopo di meglio garantire
              la sicurezza delle vie di comunicazione che risultavano essenziali per il riforni mento delle
              truppe . Per quanto riguardava l’incendio di interi villaggi, venne invece riconfermato
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              l’ordine che a queste misure si ricorresse solo in casi ecce zionali, e in ogni modo solo quan-
              do risultava provata la partecipazione degli abi tanti alle azioni dei ribelli . Queste severe
                                                                        362
              disposizioni di condotta anti partigiana ebbero in pratica effetti alquanto deleteri: tutti
              coloro che, per una ragione o per l’altra, temettero di ca dere sotto le sanzioni delle forze
              occupanti e che forse, nel caso di meno generici provvedimenti, sarebbero rimasti nelle loro
              case, si diedero per paura del peggio alla macchia. Le disposizioni erano in linea con quelle
              già emanate ed adottate in Jugoslavia dai comandi militari italiani e la loro applicazione era
              controllata dal vertice politico e militare di Roma, attraverso i rapporti inviati dal gen.
              Geloso, le informative del S.I.M. e i rapporti quindicinali della censura postale. All’inizio
              del 1943, per esem pio, il Comando Supremo chiese spiegazioni al gen. Geloso riguardo ai
              suoi spicci meto di di lotta contro la guerriglia, in particolare sulle fucilazioni di alcuni
              prigionieri. “Questo procedimento non può essere considerato di eccessivo rigore ove si
              pensi che non si combatte contro un riconosciuto belligerante, ma contro formazioni irre-
              golari, in gran parte composte di banditi e briganti, che vestono abiti civili, che talvolta
              cercano di ingannarci indossando divise militari italiane, che nascondono le armi e fingono
              pacifiche occupazioni quando si vedono serrati da presso, che uccidono sistematicamente i
              soldati e gli ufficiali italiani eventualmente caduti in loro potere, che, cercando di portare i
              danni più gravi alle nostre opere più importanti, tentano di mettere in crisi la vita stessa del
              corpo di occupazione. Comunque, nessuna fucilazione di ostaggi è stata effettuata in Gre-
              cia: [...] sono stati passati per le armi ribelli catturati con le armi alla mano [...] e, a titolo
              di rappresaglia, in occasione di attentati dinamitardi di nostre navi al Pireo e ad automezzi
              germanici ad Atene, alcuni detenuti già condannati a morte per reati precedentemente
              compiuti e per i quali avevo sospeso l’esecuzione, e alcuni ribelli già catturati in prece denza
              in occasione del noto atto di sabotaggio al ponte di Gorgopotamos e come misura di ritor-
              sione all’uccisione di un ufficiale e dei soldati catturati dai ribelli” . In precedenza, il Co-
                                                                  363

                 inferiore ai 18 anni qualora non vi fossero stati uomini validi tra i parenti dei banditi. Tali norme di
                 controguerriglia furono riassunte nelle circolari n. 0221090 in data 17 ottobre 1942, Direttive per la
                 lotta contro le bande e n. 0220560 in data 23 ottobre 1942, Contegno dei reparti in presenza di indi-
                 vidui armati, Comando Superio re FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni. Doveva essere aperto il fuoco
                 anche contro “individui armati che tentino di occultarsi e fuggire e contro qualsiasi persona che nelle
                 ore del coprifuoco si aggirasse in pros simità di linee ferroviarie, opere d’arte, impianti militari”.
              361 Cfr. fonogramma n. 0225144 in data 1° dicembre 1942 del Comando Superiore FF.AA. Grecia. La
                 fascia di territorio da sgom berare a ridosso delle linee ferroviarie era ampia 10 km.
              362 Cfr. foglio n. 0224182 in data 20 novembre 1942, Incendio di abitati, Comando Superiore FF.AA.
                 Grecia - Ufficio Operazioni: “E pertanto, di massima, da evitare, anche perché potrebbe produrre ef-
                 fetti opposti a quelli voluti, deter minando l’arruolamento degli uomini validi nei paesi distrutti - per
                 spirito di reazione e di vendetta - nelle bande ribelli, e creare nelle popolazioni uno stato d’animo im-
                 prontato ad odio e spirito di rivolta contro le truppe di occupazione, che tornerebbe a tutto vantaggio
                 del nemico”.
              363 Foglio n. 022618 in data 28 gennaio 1943, Fucilazioni in Grecia, Comando Superiore FF.AA. Gre-
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