Page 545 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 545
i dibattimenti e nel pre siedere la riunione dei giudici in camera di consiglio. Naturalmente
la severità è cresciuta con l’aggravarsi della situazione interna, il che ha cominciato ad acca-
dere in modo sensi bile dopo la battaglia di El Alamein; mentre nei primi tempi per un
certo numero di con danne a morte proponevo con qualche larghezza la commutazione
della pena, negli ulti mi mesi invece pressoché tutte le condanne a morte sono state eseguite;
si è anche inten sificata e resa sempre più attiva l’azione di ricerca da parte del controspio-
naggio e dei carabinieri, giungendo spesso ad ottimi risultati. Molti gli arresti di provati
favoreggiatori, di conniventi col nemico, di spie inglesi, di detentori di armi o di radio tra-
smittenti; moltissime le condanne a morte eseguite, assai numerosi i catturati con le armi
alla mano e passati per le armi sul posto” . Se contro la ribellione fu applicato fin da subi-
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to il pugno di ferro, i comandi italiani non mancarono, comunque, di ingraziarsi la popo-
lazione greca che non faceva causa comune con i partigiani. Le autorità politiche e soprat-
tutto quelle militari intervennero pesantemente in campo economico cercando di
organizzare al meglio gli approvvigionamenti e la distribuzione di generi alimentari. Il cor-
po della sicurezza agricola (550 agenti) fu armato e posto sotto il controllo dei Carabinieri
Reali. Presso ciascuna prefettura furono costituite apposite commissioni provinciali dell’ali-
mentazione col compito del controllo della disponibilità dei prodotti alimentari, dell’orga-
nizzazione e della sorveglianza degli ammassi, dei trasporti viveri, della disciplina dei prezzi.
Presso ogni commissione operava quale supervisore un ufficiale dell’Esercito in contatto
con l’Ufficio Affari Civili del comando d’armata e coi comandi militari locali. A livello
centrale operò, in cooperazione coi tedeschi, una Commissione mista per gli approvvigio-
namenti alimentari. I militari intervennero direttamente anche nella produzione agricola,
impiantando i cosiddetti “orti del soldato”, creati per evitare di ricorrere alle risorse locali
per la confezione del rancio. Fu disposto che presso ogni presidio venissero coltivati un
centinaio di ettari per battaglione, affidati a militari con precedenti di mestiere in campo
agrario . L’intendenza italiana, con spirito umanita rio che mancò ai tedeschi, si prodigò
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per alleviare le sofferenze alimentari del popolo greco, organizzando in tutto il paese centri
di distribuzione viveri . “Notevolissimo sviluppo che sotto l’impulso del Comando Supe-
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riore e dei comandi dipendenti è stato dato agli orti e all’allevamento di animali da cortile
presso tutti i reparti, per poter migliorare il rancio senza ricorrere a mercati locali, che d’al-
tronde offrono ben poco e a prezzi esorbitanti. […] In qualche divisione vengono anche
lavorati con quadrupedi dei reparti e seminati a grano molti ettari di terreno, ceduti dai
366 Lettera privata del gen. Geloso, in data 8 maggio 1943, indirizzata all’ammiraglio Cavagnari. I presi-
denti del tribunale militare sostituiti furono i generali Luigi Alovisi e Fabio Martorelli.
367 davide rodoGno, op. cit., pp. 257-258. Il Regio Esercito intervenne anche nel campo dei materiali
da costruzione col contributo di vari ufficiali del genio, dell’industria e delle comunicazioni al fine di
migliorare l’organizzazione dei trasporti pubblici, della distribuzione di energia elettrica e di gas per
uso industriale.
368 Relazione Geloso, cit. A causa della carestia dell’inverno 1941-42 la mortalità ad Atene e al Pireo pas-
sò da una media ordi naria di 40-50 decessi giornalieri a punte di 200. Di essi una buona metà era
da attribuirsi alla fame, oltre a malattie derivate dallo stato di malnutrizione. Nel primo trimestre del
1942 nei settori di responsabilità italiana perirono per inedia 10.663 persone.