Page 550 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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           compreso che l’escalation del fenomeno partigiano si fondava su solide basi e soprattutto
           sull’appoggio di forze esterne. “L’attività delle bande armate, finora esplicata quasi esclusi-
           vamente in azioni delittuose di rapina, furto, ricatto, brigantaggio, sta indubbiamente assu-
           mendo un nuovo carattere di focolaio insurrezionale anti Asse a sfondo comunista, aumen-
           tato di un patriottismo più o meno sentito, alimentato e sorretto dalla sempre viva azione
           di propaganda anglo -bolscevica svolta a mezzo radio, di occulti emissari largamente forniti
           di mezzi, dai com ponenti stessi delle bande che trovano facile esca nella situazione econo-
           mica delle popo lazioni. Segnalazioni attendibili fin dagli ultimi mesi dello scorso anno ac-
           cennavano alla costituzione di formazioni irregolari armate destinate ad operare contro le
           forze di occu pazione ed a sostenere un eventuale movimento insurrezionale, soprattutto nel
           caso della creazione di un “secondo fronte” in Croazia. Tali formazioni, costituite essenzial-
           mente da bande capeggiate da briganti o da qualche illuso giovane ufficiale del disciolto
           esercito, sembra dipendano da un comando unico denominato ELAS che costituirebbe la
           “sezio ne militare” di una più vasta organizzazione centrale nota sotto il nome di EAM. Que-
           st’ultima sarebbe collegata ad analoga e preesistente organizzazione comunista della Mace-
           donia che, a sua volta, farebbe capo all’ufficio balcanico di Belgrado, le cui dirama zioni
           giungono fino ad Atene, Tirana, Sofia, Ankara. Ho detto “sembra”, poiché gli ele menti di
           conoscenza raccolti finora al riguardo appartengono tuttora al campo indiziario e delle in-
           formazioni non del tutto concordi. A questo proposito è bene tener presente che il nascen-
           te movimento a sfondo comunista ha finora avuto come esclusivo teatro d’azione il territo-
           rio della Grecia orientale (Tessaglia, Beozia, Focide). Quel territorio cioè che - mentre è a
           diretto contatto con la Macedonia occupata dalle truppe germaniche, ove l’organizzazione
           comunista ha trovato particolare sviluppo - è il più facilmente col legato con la Bulgaria,
           nella cui capitale esiste tuttora una rappresentanza diplomatica dell’URSS, che naturalmen-
           te sfrutta la sua privilegiata posizione per svolgere da Sofia intensa propaganda bolscevica e
           anti Asse in tutta la penisola balcanica . Ciò che sicura mente è emerso è che le bande as-
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           sumono nomi diversi secondo le zone in cui operano (andartes - omade); hanno una nume-
           razione distintiva, e sembra corrisponda con le ban de contigue a mezzo di propri collega-
           menti. Sicuro collegamento con l’estero a mezzo di stazioni radio-trasmittenti clandestine
           (parecchie già individuate e catturate) delle quali principalmente si servono per la richiesta
           dei materiali non disponibili in posto, e che ven gono riforniti con aviolanci. L’attività delle
           organizzazioni si è finora svolta secondo le tre forme seguenti: qualche insignificante atto o
           tentativo di sabotaggio contro linee telefoni che e telegrafiche e mezzi di trasporto; uccisione
           di nostri confidenti e informatori; propa ganda sovversiva, basata sulla divulgazione di opu-
           scoli e manifestini che, abilmente sfrut tando la difficile situazione economica attribuita allo
           stato di occupazione militare del pae se, si ripromettono lo scopo di rafforzare, mediante un
           metodico lavoro di persuasione, la coscienza nazionale e soprattutto anti Asse. Tutto il mo-
           vimento propagandistico è diretto dal KXE (partito comunista della Grecia), il quale, pur


           379 Con la Bulgaria si ebbero notevoli attriti legati non solo alle mire di Sofia sulla regione macedone di
              Kastoria, ma anche per l’espulsione dalla Tracia occupata dei cittadini di etnia greca, che nel numero
              di circa 80 mila, si rifugiarono in maggioranza in Tessaglia.
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