Page 554 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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554 L’esercito aLLa macchia. controguerrigLia itaLiana 1860-1943
assommavano a: 8 squadriglie da caccia, 2 sezioni da caccia notturna, 2 squadriglie ed una
sezione da ricognizione e osservazione terrestre, 2 squadriglie da ricognizione marittima .
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Le ultime operazioni di rilievo svolte entro la fine del 1942 ed il gennaio 1943 furono la
“K” nella zona di Karpenision da parte di reparti del III e XXVI Corpo d’Armata ed il
rastrellamento delle zone attorno alla linea ferroviaria Atene-Salonicco ad opera delle divi-
sioni “Forlì” e “Pinerolo” .
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L’adesione della popolazione greca al fenomeno partigiano fu inizialmente piuttosto
tiepida, come rilevò l’Ufficio affari civili del comando divisione “Pinerolo”. Le azioni di
guerriglia si svolgevano ancora in zone remote del paese, poco popolate e la loro eco aveva
difficoltà a diffondersi nel resto del paese: “Le recenti limitazioni alla circolazione, le dispo-
sizioni relative al sequestro degli apparecchi radio, l’aumentata vigilanza ed in genere le
misure di repressione e precauzionali adottate recentemente dalle autorità d’occupazione,
pur non avendo trovato nella popolazione atti di insofferenza e di ostilità, hanno creato
un’atmosfera di depressione morale che tende ad accentuarsi con ripercussioni notevoli su
tutti i rami di attività vitale nel territorio presidiato. […] Il banditismo, fenomeno endemi-
co in tutta la penisola balcanica, non autorizza, specialmente in Grecia, anche se sotto l’e-
gida di movimento politico, a credere ad una adesione incondizionata da parte delle masse
o ad un qualsiasi movimento rivoluzionario a carattere nazionale, inquantoché la maggio-
ranza si rende conto che, date le condizioni attuali, qualsiasi cambiamento non può che
peggiorare le già critiche condizioni presenti” . Un’ispezione del maresciallo d’Italia Emi-
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lio De Bono svolta in Grecia nell’ottobre 1942 così rilevò i rapporti fra truppe occupanti e
popolazione locale: “Dall’ostilità e dal disprezzo dei primi giorni dell’occupazione, si è
gradatamente passati alla stima e alla quasi simpatia, e ciò per merito di comandi e truppe,
il cui contegno, ispirato sempre a dignità e giustizia, ha finito per imporsi. Sicché i rappor-
ti fra truppe e popolazioni possono dirsi oggi più che corretti, se non cordiali, sino a far
presumere un deciso orientamento della massa del popolo greco verso l’Italia. La propagan-
da nemica trova però ancora facile esca in qualche strato asservito al passato e corrotto dal
denaro che emissari d’oltre confine e paracadutisti largamente distribuiscono. I comandi
vigilano quindi per non farsi sorprendere e reprimono energicamente ogni atto ostile” .
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393 Foglio n. 0220577 in data 13 ottobre 1942, Intervento di forze aeree in caso di sbarco nemico in forze
sulle coste della Grecia, Comando Superiore FF.AA. Grecia – Ufficio Operazioni.
394 Foglio n. 01/6899 in data 23 dicembre 1942, Direttive per operazioni di rastrellamento a cavallo zona
linea ferroviaria Atene – zona demarcazione italo-tedesca, comando III Corpo d’Armata – stato mag-
giore.
395 Relazione mensile sulla situazione politico-amministrativa del territorio occupato riflettente il periodo 15
settembre – 15 ottobre 1942, Comando divisione fanteria “Pinerolo” – Ufficio del capo di stato mag-
giore. La situazione dell’ordine pubblico non era ancora così critica se in settembre il Comando Su-
periore organizzò un concorso ippico tra le unità dipendenti.
396 Foglio n. 485 in data 23 ottobre 1942, Ispezione alle FF.AA. della Grecia e dell’Egeo, Ispettorato delle
Forze Armate delle terre d’oltremare. Il morale delle truppe e dei quadri era giudicato nel complesso
molto buono. De Bono riteneva equo estendere alle truppe operanti in Grecia il riconoscimento di
partecipi alle “operazioni nel Mediterraneo”, già sancito per le truppe dell’Egeo, coi relativi vantaggi
previsti per i combattenti.