Page 557 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 557
vo).” Gli informatori dovevano essere scelti fra gli arumeni di provato coraggio ed attacca-
mento agli italiani . Anche il comandante della divisione “Pinerolo” si mostrò favorevole
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all’iniziativa specificando che: “In alcuni corpi e reparti della divisione e specialmente nel
13° reggimento fanteria i sistemi suggeriti dal comandante FF.AA. germaniche sono stati
ampiamente applicati nello scorso inverno per quanto riguarda mobilità di reparti e loro
forza (plotone e spesso sole squadre con un ufficiale). Presso i reggimenti dipendenti vi è la
possibilità di costituire due plotoni cogli arditi stessi della guerra che, per lo speciale impie-
go, potrebbero anche assumere il nome di “anti commandos”. Con questi due plotoni, uno
può essere sempre in azione per la possibilità di rotazione dell’impiego.” Grande valore era
riconosciuto ad un forte inquadramento. “I vincoli di amicizia, conoscenza, stima ecc. che
uniscono sovente due o più ufficiali dello stesso corpo o reparto possono dare a questi spe-
ciali nuclei l’inquadramento desiderato. L’esperienza fatta nello scorso inverno conferma
questa opportunità. Dagli ufficiali responsabili di una missione fu sempre chiesto di avere
a fianco quale vice comandante un altro ufficiale conosciuto, di fiducia, provato, possibil-
mente amico.” Alla base della costituzione dei drappelli doveva stare il reclutamento su base
volontaria. “Le squadre, i gruppi, i reparti devono sorgere quasi per libera elezione. La
questione organica dovrà, quindi, avere un valore molto relativo e dovrà essere rispettata
fino ad un certo punto, specie per quanto riguarda composizione di nuclei che potranno
risultare di tre, quattro, sei individui compreso il capo (le bande non hanno una composi-
zione fissa e non è il numero dei componenti che conta). Nessuna distinzione fra i militari:
fanti, marconisti, segnalatori, conducenti ecc.: tutti combattenti” . Nonostante gli sforzi
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organizzativi del III Corpo d’Armata e del comando della “Pinerolo”, il Comando Superio-
re Grecia alla fine non autorizzò la formazione dei distaccamenti di cacciatori sul modello
tedesco e tutti questi progetti furono abbandonati. Nel quadro dei programmi addestrativi
mirati alla preparazione dei reparti all’impiego su terreni innevati ed in climi rigidi, il co-
mando del III Corpo d’Armata propose l’esecuzione di un corso sciatori per le truppe di-
pendenti nella zona di Meleani “al fine di preparare gli elementi specializzati nella lotta
contro i ribelli durante la stagione invernale (ad esempio per l’eventuale costituzione dei
drappelli-cacciatori attualmente allo studio).” L’elevato logoramento fisico e delle dotazioni
individuali di vestiario dei militari impegnati in continue marce ed azioni di perlustrazione
su terreni impervi in periodo invernale indusse l’Ufficio Operazioni del Comando Superio-
re a richiedere per le proprie truppe una integrazione della razione viveri commisurata al
maggior consumo di calorie e più adatti equipaggiamenti quali scarpe con chiodatura da
montagna ed indumenti di lana . Nel corso delle operazioni anti partigiane di fine anno
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403 Foglio n. 01/6861 in data 21 dicembre 1942, Costituzione di speciali reparti per la lotta contro le ban-
de, comando III Corpo d’Armata – stato maggiore. L’organico previsto del drappello-cacciatori era a
livello di plotone con comando (comandante, vice comandante, 5 informatori, 3 marconisti, 3 con-
ducenti di mulo, un aiutante di sanità e 2 attendenti segnalatori) e 3 squadre (ciascuna con 2 sottuf-
ficiali, 16 uomini con 2 fucili mitragliatori e 2 conducenti di mulo).
404 Foglio n. 2837/Op. in data 8 novembre 1942, Costituzione di speciali reparti per la lotta contro le ban-
de, comando divisione fanteria “Pinerolo” – Ufficio del capo di stato maggiore.
405 Foglio n. 0224442 in data 22 novembre 1942, Equipaggiamento e razione viveri delle truppe parteci-