Page 555 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943)  555

              Meno ottimista era la relazione sulla situazione ambientale del III Corpo d’Armata, che,
              all’opposto, rilevava come l’azione degli andartes “trova largo riscontro ed aderenza negli
              strati intellettuali e borghesi delle città ed in misura minore di quelli contadini nelle cam-
              pagne. Tutti o quasi gli ex ufficiali dell’ex esercito greco sembra che aderiscano con entusia-
              smo al movimento [partigiano, n.d.r.] per una parte almeno, iscrivendosi alle formazioni
              ribelli, assumendone la direzione di organizzazione. La gendarmeria anche se non palese-
              mente, aderisce di massima anch’essa agli andartes ed ogni qualvolta possono i gendarmi si
              lasciano compiacentemente arrestare e disarmare. In sostanza, per ora sono ancora gli uo-
              mini della macchia che operano attivamente, ma a questi gruppi va l’adesione spirituale e
              materiale delle popolazioni del territorio del Corpo d’Armata, le quali, nel loro intimo,
              sognano e sperano ancora la sconfitta dell’Asse ed il ritorno degli inglesi” . Il rinvenimen-
                                                                        397
              to di sofisticati ordigni a tempo a scoppio programmato ed esplosivi da demolizione di
              produzione britannica indusse il Comando Superiore ad incrementare le misure di prote-
              zione delle principali opere d’arte lungo la rete viaria e ferroviaria allo scopo di prevenire
              eventuali attentati e sabotaggi . Nel dicembre 1942, a seguito di accordi intercorsi col
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              Comando tedesco, la vigilanza della linea ferroviaria Atene-Salonicco fu ripartita in due
              tratti, quello nord di competenza germanica e quello sud, italiana, attraverso la costituzione
              di un settore di difesa ferroviario alle cui dipendenze finirono 21 posti di guardia fissi alle
              principali opere d’arte e reparti di vigilanza mobile anche a cavallo e di riserva di pronto
              intervento . Allo scopo di evitare imboscate lungo le vie di comunicazione fu deciso di
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              ricorrere ad estesi lavori di disboscamento tramite l’impiego di reparti della Milizia Foresta-
              le e manodopera civile . Nel novembre 1942 il Comando Superiore della Grecia diramò
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              una circolare relativa a nuovi metodi di contrasto della guerriglia messi a punto dal Coman-
              do sud-est tedesco ed incentrati sull’impiego di speciali “drappelli cacciatori”. Questi erano
              costituiti da nuclei di fanteria leggera composti da elementi selezionati per efficienza fisica
              e valore combattivo e specializzati nel combattimento non convenzionale. Riuniti in picco-
              li gruppi ben equipaggiati di armi automatiche, estremamente mobili con dotazioni logi-
              stiche ridotte al minimo (al massimo uno o due muli per trasporto munizioni e viveri),
              guidati da un esploratore reclutato sul posto esperto dei luoghi, dovevano celarsi nei boschi
              per tendere imboscate ed agguati alle bande partigiane, mutuandone così i criteri d’azione.



              397 Foglio n. 6600/AC in data 14 ottobre 1942, Relazione sulla situazione politico-amministrativa del ter-
                 ritorio occupato, dal 1° al 30 settembre 1942, comando III Corpo d’Armata – Ufficio affari civili.
              398 Telegramma n. 0220521 in data 10 ottobre 1942 del Comando Superiore FF.AA. Grecia – Ufficio
                 Operazioni. Cfr. circolare n. 0225039 in data 30 novembre 1942, Difesa opere d’arte, Comando Su-
                 periore FF.AA. Grecia – Ufficio Operazioni. Ogni opera d’arte doveva essere difesa a caposaldo, ricor-
                 rendo alla costruzione di postazioni in muratura od in calcestruzzo per mitragliatrici e ricoveri, pro-
                 tetti da reticolati, tratti di trincea e campi minati.
              399 Fogli n. 01/6898 in data 23 dicembre 1942, Settore difesa ferroviario e n. 01/3882 in data 19 marzo
                 1943, Difesa stazioni ferroviarie, comando III Corpo d’Armata – stato maggiore. Anche i comandi di
                 divisione dovevano intervenire in caso di attacchi in forze a stazioni e posti di guardia ferroviaria.
              400 Foglio n. 01/6708 in data 19 dicembre 1942, Imboscate, comando III Corpo d’Armata – stato mag-
                 giore.
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