Page 56 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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56 l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943
riografici di “interpretare le guerra dell’esercito contro il brigantaggio alla luce della teoria
culturale postcoloniale” che non sembra tenere sufficientemente conto dello specifico con-
testo storico-politico:
“Questi studi hanno proiettato una nuova attenzione sui radicati pregiudizi razziali che emersero
nel linguaggio e nelle immagini utilizzate dai dirigenti piemontesi e settentrionali […] ma simili pre-
giudizi non erano tipici di coloro che provenivano dal Nord e il disprezzo verso i contadini poveri era
un tratto caratteristico della cultura elitaria […] di quel tempo. Analogamente le atrocità venivano
commesse non solo dall’Esercito e dagli ufficiali ma anche da unità della guardia nazionale, senza
dimenticare anche i briganti” .
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Il supposto razzismo degli ufficiali italiani impegnati contro il brigantaggio che, se-
condo Dickie sembra affiorare in alcune loro testimonianze, anticipando una mentalità
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colonialista ante litteram, non trova conferma nelle analisi che ci hanno lasciato sulla si-
tuazione politico-sociale del tempo molti di loro, basti pensare ai rapporti di Govone , ai
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volumi di Bianco e Bourelly , dove il fenomeno, ovviamente con parametri di giudizio
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dell’epoca, era considerato frutto della miseria dei “cafoni”, e la condizione di arretratezza
delle province meridionali era spiegata come conseguenza dell’oscurantismo borbonico-
clericale che portava quegli ufficiali a considerare l’abbattimento del potere temporale del
papa e l’allontanamento definitivo della dinastia borbonica da Roma come il rimedio di
124 J. A. daviS, Le guerre del brigantaggio, pp. 738-752, Gli italiani in guerra: conflitti, identità, memorie
dal risorgimento ai nostri giorni (direzione scientifica di Mario Isnenghi), Vol. I, Fare l’Italia. unità e
disunità nel risorgimento, a cura di Mario Isnenghi ed Eva Cecchinato, Torino, UTET, 2008; in par-
ticolare p. 749.
125 J. A. dicKie, Una parola in Guerra: L’Esercito italiano e il Brigantaggio, in “Passato e Presente”; 25
gennaio-aprile 1991, X, pp. 53-74; si veda anche dello stesso autore, Darkest Italy. The Nation and
Stereotypes of the Mezzogiorno 1860-1900, Palgrave Macmilian, New York, 1999.
126 piero crociani, L’Esercito e il Brigantaggio, pp. 47-63 (in particolare pp. 47-48), in coMMiSSione ita-
liana di Storia Militare, Le forze armate e la nazione italiana (1861-1914): atti del convegno di studi
tenuti a Palermo nei giorni 24-25 ottobre 2002, a cura di H. Rainero e P. Alberini, Roma 2003 e il Bri-
gantaggio: il primo impegno del nuovo stato, pp. 327-334, in coMMiSSione italiana di Storia Militare,
1861-1871, il nuovo Stato: congresso di studi storici internazionali, CISM, Roma 15-16 novembre 2011,
a cura di A. Fighera, P. Alberini e P. Formiconi, Roma 2012. Si veda anche Guida al fondo “Brigantag-
gio”, Roma, Stato Maggiore Esercito- Ufficio storico, 2004; molto interessante è l’introduzione (pp.
3- 37).
127 A. Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, G. Daelli e C.,
Milano, 1864. Alessandro Bianco di Saint Jorioz, ufficiale del corpo reale di Stato Maggiore genera-
le, durante il brigantaggio faceva parte dello Stato Maggiore del Comando delle truppe alla frontie-
ra pontificia (generale Govone), secondo l’Annuario Ufficiali del 1865 (p. 82), risultava collocato in
aspettativa, con anzianità sospesa, dal 24 aprile 1864, l’anno in cui era uscita la sua opera sul brigan-
taggio alla frontiera pontificia. Non era presumibilmente una coincidenza.
128 GiuSeppe Bourelly, Il brigantaggio dal 1860 al 1865 nelle zone militari di Melfi e Lacedonia, Napoli,
Di Pasquale, 1865, (ristampato recentemente: Il brigantaggio dal 1860 al 1865, Venosa, Osanna Ve-
nosa, 1987). Egli prese anche alle operazioni dirette del Pallavicini di cui era un grande estimatore.
Tenente dei bersaglieri, dal 1862 al 1865, prestò servizio nel XXXVI Battaglione del 5° Reggimento
Bersaglieri a Rionero.
Capitolo primo