Page 563 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 563
contro con le formazioni di banditi di forza sempre abbastanza consistente. Del resto l’or-
dine di impiegare, di massima, reparti di forza non inferiore al battaglione nelle zone infe-
state dai banditi, limita forzatamente dovunque l’attività che si potrebbe svolgere per il
rastrellamento armi e per il controllo della popolazione” .
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Alla fine del 1942, ai timori della situazione interna si sommarono quelli relativi allo
schieramento nel teatro operativo del Mediterraneo della flotta statunitense, che aveva ac-
cresciuto notevolmente le capacità anfibie delle Nazioni Unite, come evidenziato dagli
sbarchi navali nei possedimenti francesi dell’Africa del nord. La difesa costiera della Grecia
accrebbe, quindi, di importanza, impegnando sempre di più la pianificazione operativa
delle forze dell’Asse ivi dislocate . Col Comando tedesco furono presi accordi per la co-
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struzione di un ridotto difensivo fortificato, denominato “fortezza dell’Attica”, sul quale
poter effettuare la difesa ad oltranza del settore Atene-Pireo e degli impianti economici più
importanti della zona. Il sistema difensivo si doveva basare su una serie di capisaldi a sbarra-
mento delle principali direttrici, rafforzati con lavori di carattere permanente e con ostacoli
anticarro quali fossati e campi minati . Il comando tedesco del Sud-est fece pressioni per
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ottenere il comando su tutte le truppe dell’Asse di stanza in Grecia, unitamente all’offerta
di invio di una divisione in Peloponneso . Così nel gennaio il Capo del Governo dipinse
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succintamente la situazione in Grecia: “I greci non prendono l’iniziativa perché nella guerra
contro l’Italia hanno avuto 100.000 perdite tra morti e feriti. Agiscono per ora solo con nu-
clei di armati che hanno la maschera di briganti, ma in realtà sono comunisti. L’Ecc. Geloso
fronteggia questa situazione, ma se sbarcassero gli anglo-americani tutti i greci farebbero
causa comune con essi” .
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L’aggravarsi della situazione dell’ordine pubblico e i pericoli che essa presentava nel caso
di un’azio ne nemica contro il territorio greco dall’esterno indussero il Comando Superiore
420 Foglio n. 01/1760 in data 4 febbraio 1943, Attività operativa III Corpo d’Armata, comando III Corpo
d’Armata – stato maggiore.
421 Foglio n. 0223534 in data 11 novembre 1942, Situazione nel Mediterraneo. Difesa della Grecia, Co-
mando Superiore FF.AA. Grecia – Ufficio Operazioni. Il gen. Geloso chiese il rinforzo di artiglierie
costiere e controcarri, oltre all’assegnazione di tre nuove divisioni di cui una alpina da impiegare con-
tro la guerriglia.
422 Foglio n. 0226317 in data 15 dicembre 1942, Fortezza dell’Attica, Comando Superiore FF.AA. Gre-
cia – Ufficio Operazioni. Nello stesso mese il gen. Geloso chiese l’incremento del numero dei radar
schierati in Grecia.
423 Foglio n. 023667 in data 8 febbraio 1943, Azione di comando in Grecia, Comando Superiore FF.AA.
Grecia – Ufficio Operazioni. Lo stesso Comando segnalò a Roma la situazione deficitaria dei riforni-
menti logistici a causa dell’insufficiente afflusso via treno e via mare di derrate e materiali, chiedendo
ai tedeschi di incrementare i trasporti ferroviari per lo scacchiere greco.
424 Verbale della riunione tenuta il giorno 29 gennaio 1943 a palazzo Venezia presso il Duce sull’argomen-
to: potenziamento delle FF.AA. Mussolini riteneva che l’apertura di un secondo fronte da parte anglo-
americana avrebbe visto la Grecia come obiettivo principale nella considerazione che “da questa porta
si può arrivare più facilmente alla Germania che partendo dalla Sicilia”. Inoltre “per il nemico era più
conveniente sbarcare in Grecia ove la popolazione è affamata e ove troverebbe (nella ex Jugoslavia,
n.d.r.) il concorso dell’armata Mihajlovic”.