Page 55 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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             blmorore adatto all'addestramento al volo senza visibilità e al trasporto. Purtroppo
              nella  richiesta  minisleriale si imponeva dì utilizzare come motori una coppia di
              modesti e poco affidabili rsoua  Fraschini Delta RC4o-m da 800 cv, dei quali esl·
             stevano ampie scorte, frutto di tardive quanto inutili commesse del 1943.
                 Alcuni progetti presentati non lispondevano alle specifiche del concorso
             in quanto non dotati  dei  motori  previsti  che  non garantivano le  prestazioni
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              minime richieste (1~>. mentre gli altri < )  sl rivelarono non competitivi rispetto
             ai Douglas C.47 residuati, disponibili ln largo numero.
                 U Governo  italiano,  nonostante  vivacissime polemiche,  aveva  Infatti
             acquistato per 640.000 dollari  t:rentadue  bimotori americani che furono  cosl
             dati in gestione:  quattordici esemplari alla romana LAI (Linee Aeree Italiane),
             seì  alla  fiorentina  Aere.a  Teseo, cinque alla  veneziana Transadriatica e  alla
              triestina  SISA,  due ciascuno aU'AIItalìa,  all'Ai.rone  e  alla  milanese  AU,  che
             operò dal 1948 soprattutto con  l  sorpassati trimotorl  Fiat  G.212 oltre a  due
              Douglas C.53 e  tre 0 .12 avuti in uso dall'Aeronautica Militare.
                 Ci  siano pennesse  alcune conside.razloni.  ln primo  luogo  il  numero di
             concessioni risuJit6 sproporzionato al  traffico nazionale e  gì;l  nel giugno 1948
              la  Teseo di.chiaro  il  fallimento,  presto seguita dalla  crisi  della SISA e  della
             Transadriatica, confluite  nella Ali-Flotte Riunite. Sicuramenle a questo risultato
             contribuirono  anche l'elevato numero d'incidenti con esiti drammatici avvenu-
              ti in quegli anni.
                 Secondariamente,  la  parcellizzazione del  traspono aereo ponò a  un'ele-
              vata concorrenza tra le compagnie che fece decadere anche intelligenti esem-
              pi dJ  sinergìe quali la scuola di  navigazione aere.a  per piloti delle linee civili
              che  fu  orga.ni.zz.at.a  dalle  Avio  Linee,  ma  alla  quale  tanto  la  LAl,  quanto
              I'AJlralia  non diedero il  loro appoggio.  preferendo  inviare aU'este.ro  i  propri
              piloti per i COlSi di qualificazione.
                 In te.rzo luogo, la politica aeronautica di quel peliodo sembr:a, rivista con gli
              occhi d'oggi, a senso unico in favore della sola Flat. Se è  vero che, ad esempio, i
              lavori di ricondizionamento, allestimento e manutenzione della flotta di Douglas
              vengono alfldati a quasi tune le industrie aeronautiche nazionali - ovvero presso
              la rtat,  la Piaggio, la SIAJ-Marcheni, la CMASA e  le Officine Aeronavali - è alt:ret·
              tanto vero che solo Il colosso torinese ebbe trattamenti di favore permenendogll
              di completare e vendere quarnntacinque Flar 0.55 al governo argentino, dician-
              nove all'Egitto e sedici alla Siria, assieme alla Macchi che riuscì invece,  a esporta·
              re solo qu.arantadue analoghi caccia MC 205 in Siria, prima che l'attentato com-
              piuto dall'organizzazione Slem a Venegono, il  18 settembre 1948, interrompesse
              l'invio del velivoli a Heliopolli; per il riassemblaggio (IS).
                 Si pensi, ad  esempio, che la SW  Marchetti nel  1948 contava ben 2.591  di·
              pendenti, 427 dei quali impegnati nei lavori dJ  manutenzione per l'Aeronautica
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