Page 56 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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Lo\  RICOSTRUZIOl~E OEIJ.B INDUSTlliE  DEllA DIFESA   45

         militare e m  nella nuova produzione aeronautìca dall'incerto futuro, nonostan-
         te che la casa fosse uscì1a indenne dagli evend bellici mantenendo le sue prezio-
         se,  quanto moderne,  3.000  macchine  utensili  per la  lavoraz.ione  di leghe e
         d'acdal. Non fu quindi  un caso se l'ammlr:agllo Angelo Jachino, amminlsuatore
         unico della sociel:l, si indlri2.zò alla produzione di rimorchi, carTozzerie per auto-
         bus e  filobus, materiale ferroviario, mOtoddi e addlrii1Ut3  pescherecd 06>.
            Ritornando alla  concorrenza tra l'industria  britannica e quella statu.niten-
         se,  rocambolesca  fu  poi,  l'adoZione del caccia  Inglese  De Havilland  DH.IOO
         Vampire.  Nel  corso di  una  visita  alla  casa  coslrUnrice  nel  1948.  li nOSlro
         addetto  aeronautico  ten.  col.  Duilio Fanali  fu  invitato  a  provare  il  vellvolo
         senza  alcun addestram.ento,  se non  a.lcuni suggerimenti prima del  volo.  Il  4
         novembre 1948  li velivolo fu  presentato ufficialmente a  Roma  ~tlle Aut-orità
         militari, ma le trattative per la  costru2ione su licenza del velivolo da parte di
         un conso.alo d'industrie nazionali con a  capo 1:1  Flat e la  Macchi languivano
         fra  mille difficolti\  non eia  ultimo quelle frapposte dagli Stati  Uniti che aveva-
         no cercato  di controbattere la  mossa  inglese lanciando il programma MDAP
         (Mutuai  Defense Aid Program)  del 6 ottobre 1949, che assegnò all'Italia  aiuti
         militari gratuiti peT oltre quarnnlllquanro milioni di dollari.
            Il  23 seuembre 1949 cinque Vampire della RAF, provenienti da Malta  e
         diretti n Mllano per esibirsi in una manifestazione aerea. persero la  roua effet-
         tuando un atterraggio forzato, senza danni irreparabili,  nelle campagne intor·
         no a Ghedi.
            Tre di  questi  fu rono  rimessi  in  condizioni  di  volo  e  incorpor:ui
         nell'Aeronautica MUltare diventando i primi aerei a  reazione operativi in lulla.
         Un mese dopo l'incidente (il 24  ottobre  1949),  Vìnorlo  Valletla  e  All!gelo
         Ambrosinl flrTnarono l'accordo per la eostruzione su licenza di centocinquanta
         velivoli  inglesi e  a  questi dovevano seguire l  più moderni De HaviUandi  OH
         112 Venom, per i quali il neonato consorzio italiano a.vrebbe potuto sfrutlllre
         adeguatamente le linee di produzione create per l Vampire.
            La  reazione americana fu decisa.  Per il nuovo programma di costruzioni
         l'Italia non avrebbe ponllo sfruttare i fondi PAM del programma di aiuti militari
         statunitensi all'lllllia,  ma avrebbe dovuto farlo a proprie spese. In  cambio gli
         Stati Uniti incrementarono gli aiuti a  lreeentosessarua milioni di doUari, pari al
         70% del bilancio della  difesa  nel1950-S1, ammettendo anche la po.~lbiliti di
         -off-shore  procurcments>  In  Italia,  ovvero  fornendo  maierie  prime,  brevetti e
         macchinari  per la  costruzione di  arTnamenti  americani.  In  quest'ambito,  nel
         1952  la  Finmeccanica  (Aerfer,  Alfa,  IMM)  ricevene  un  primo ordine di  due
         mlllardl di lire per la  produzione di parti di ricambio per l cacda a  reazione
         Republic F 84 G deii'USAF in Europ>l. al quale segu1 un altro per un a1nmonta·
         re di dnque milioni  di  dollari.  mentre la  Fiat,  sempre  lei,  fu  incaricata  delle
         revis.ioni del turbogetti .Allison, installati sui velivoU mililari USA.
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