Page 415 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINDICESIMO




                  dalle diserzioni, ma soprattutto dalla cattura di documenti e apparati, dimostrata dagli esempi
                  illustrati in quanto precede.
                  Tra i documenti catturati si distinguono i cifrari telefonici, le tabelle cifranti e i codici da trincea,
                  comprensivi delle istruzioni, normalmente impiegati in prima linea e quindi soggetti ad essere
                  presi dal nemico ben più frequentemente dei cifrari telegrafici e radiotelegrafici. Come si vedrà
                  tra poco, negli archivi italiani e austriaci sono presenti esempi di questa tipologia di documenti
                  così completi da potersi ritenere catturati.

                  iL probLema degLi interpreti
                  Se gli apparati d’intercettazione austroungarici sono tecnicamente avanzati e di elevata sensibili-
                  tà, non altrettanto può dirsi per la quantità e qualità degli interpreti dall’italiano e soprattutto dai
                  diversi dialetti locali, spesso ad essi del tutto ignoti.
                  Uno degli ostacoli che lo “Spetelf” deve affrontare, soprattutto nell’ultimo anno di guerra, è
                  costituito dalla penuria d’interpreti che conoscano sufficientemente l’Italiano. A questa mancan-
                  za, acuitasi quando si punta a dotare ciascuna Divisione di una stazione d’ascolto, i Comandi
                  austriaci cercano di porre rimedio istituendo in diverse sedi, scuole di formazione in cui si im-
                  partiscono lezioni di lingua italiana. 55
                  Le difficoltà incontrate in questo comparto, soprattutto nell’ultimo anno del conflitto,  dimostra-
                                                                                               56
                  no tra l’altro, l’indisponibilità dei sudditi dell’Impero di madre lingua italiana a svolgere un tipo
                  di servizio molto vicino allo spionaggio contro l’Italia, probabilmente a causa del distacco dalla
                  monarchia asburgica e dal nucleo germanico dell’Impero, percepito sempre più chiaramente
                  dagli Italiani irredenti.
                  Il problema viene a conoscenza del Servizio I quando le stazioni d’ascolto italiane  intercettano
                  alcune animate discussioni sul tema tra ufficiali austriaci, come è raccontato in alcuni passi delle
                  memorie del Finzi. Questi ironizza sui risultati delle scuole di formazione interpreti, rivolgen-
                  dosi ironicamente ad alcuni Ufficiali austriaci, il cui nome è noto attraverso le intercettazioni:

                        Sottotenente Porter, Sottotenente Jamar, perché vi siete arrabbiati tanto contro quella po-
                        vera K.u.K  Dolmetsch - Schule, contro quei disgraziati Capitano Fischer e Tenente Bau-
                        mgartner? Forse gli interpreti valgono poco? Eh via, si vede che l’altra scuola, quella di
                        Gries, non vale anch’essa molto, malgrado il nome pomposo “Schule des Heeres Gruppen
                        Kommando Erzherzog Josef”, forse il Capitano Wilding non è così accurato nel perfeziona-
                        mento degli interpreti, come pare. 57

                  Ciò nonostante, il Servizio d’intercettazione austriaco, divenuto durante il conflitto progressiva-
                  mente molto capillare e accurato, costituisce una spina nel fianco dei Comandi italiani che, oltre
                  a pretendere la rigida applicazione delle norme sulla istallazione e la manutenzione dei circuiti,
                  stimolano i tecnici a sviluppare strumenti e metodi tendenti a evitare o almeno rendere più dif-
                  ficili le intercettazioni.
                  Anche da parte austriaca si temono le intercettazioni italiane e, nonostante non si disponga alme-
                  no fino alle giornate successive alla dodicesima battaglia dell’Isonzo, di esaurienti informazioni
                  in proposito, si predispongono contromisure analoghe a quelle adottate dagli Italiani.







                  55   M.Ronge, Der Telephon Abhorchdienst, op. cit., p. 693, 734.
                  56   ibidem, p. 725, 742.
                  57   C. Pettorelli Lalattta, op. cit. p. 272.


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