Page 123 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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Popolazione e nazionalità


             governo croati. 56
                Ancora, a Selce, San Martino, Povlje e Novoselo (distretto di San Pietro di
             Brazza) le autorità militari italiane sequestrano nelle sedi degli ustaša radio, mate-
             riale propagandistico e i quadri del Poglavnik, proibendo loro di svolgere ulteriori
             azioni. A Selce gli ustaša vengono radunati e viene loro imposta – sotto la minac-
             cia dei fucili italiani – la consegna delle armi e la firma di una dichiarazione che
             impone loro la cessazione di attività propagandistiche, pena l’allontanamento dalle
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             proprie abitazioni.  Trascorse le quarantotto ore per la consegna di munizioni e
             armi, secondo il bando del 7 settembre di Ambrosio, le autorità militari italiane
             arrestano un gruppo di ustaša di Omiš, che avendo nascosto materiale da guerra,
             vengono denunciati da altri membri del movimento di Pavelić,  mentre a Bugojno
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             i militari italiani allontanano i gendarmi croati chiedendo la consegna dei negozi di
             proprietà di serbi ed ebrei. Proprio a Bugojno inoltre circa ottocento militari italiani
             appena giunti nel centro abitato impediscono i traffici di merci croati, suscitando le
             proteste del commissario generale amministrativo per ingerenze ritenute “inoppor-
             tune e illegittime”.  Karčić infatti ricorderà al comando della 2ª Armata il fatto che
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             prefetture e sottoprefetture della “zona demilitarizzata” sono dipendenti dal Com-
             missariato generale amministrativo – e per suo tramite dal comando militare italia-
             no – solamente negli affari che riguardano l’ordine e la sicurezza pubblica: per la
             disciplina di tutte le altre questioni, invece, le autorità amministrative croate della
             “zona demilitarizzata” dipendono direttamente dalle autorità centrali amministrati-
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             ve croate.  In seguito all’arresto del funzionario dell’organizzazione della gioventù
             ustaša di Kraljevica (Porto Re), il commissario croato si vede inoltre “costretto a
             56  Ibidem, kut. 2, all’onorevole Comando II. Armata E.I. sede, Sušak, 13-IX-1941; id., all’ono-
                revole Comando II. Armata E.I. sede, Sušak, f.to il Commissario Generale Amministrativo
                Karčić, 14-IX-1941; id., Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, al Commissariato Gene-
                rale Amministrativo dello Stato Indipendente di Croazia presso il comando della 2ª Armata,
                Sede, prot. n. 1690/A.C. Segr., risposta al foglio n. 239 del 14/9/1941, oggetto: Segnalazioni,
                f.to il Generale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 21 settembre 1941-
                XIX.
             57  Ibidem, Nezavisna Država Hrvatska, Ministarstvo Vanjskih Poslova Zagreb, br. T. 410/41,
                predmet: Obustava djelatnost ustaških organizacija na području općine Selce, kotar Brač,
                Općem Upravnom Povjereniku kod II. Talijanske Armeje g. Dr. Andriji Karčiću Sušak, Za-
                greb 26. rujna 1941; id., Promemoria giornaliero n. 16 del 4-10-1941, f.to il Commissario
                Generale Amministrativo, Sušak 4 ottobre 1941.
             58  Ibidem,  Nezavisna  Država  Hrvatska,  Velika  Zupa  Cetina,  Pov.  broj  420/41,  predmet:
                Strijeljanje dvojice ustaških dužnostika zbog nepredaje oružja, Opće Upravnom Povjereniku
                kod 2 Talijanska Armate Sušak, Velik Zupan, Omiš 20.IX.1941.
             59  Ibidem, kut. 3,  Promemoria  giornaliero  n.  27, Il Commissario  generale  amministrativo
                Karčić, Sušak, 17 ottobre 1941.
             60  Ibidem, kut. 2, Promemoria giornaliero n. 18 del 7/X/1941, il Commissario Generale Ammi-
                nistrativo, Sušak 7 ottobre 1941.

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