Page 126 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La “quinta sponda “ storia dell’occupazione italiana della Croazia.
repressive da questo male interpretate”. 66
D’altronde allo stesso Pavelić pervengono da varie zone della Dalmazia e
dell’entroterra telegrammi e petizioni inviati da fiduciari e popolazione relative agli
atteggiamenti del personale militare italiano. Le autorità croate recriminano agli
italiani di non tener conto delle leggi croate, di essere compiacenti con i crimini
commessi dai četnici sulla popolazione cattolica e musulmana, di effettuare arresti
arbitrari. Certo non aiuta alla distensione italo-croata la preoccupante situazione
alimentare dei territori dello Stato croato, che rimane precaria per i deficienti invii
di viveri da Zagabria, occorrenti agli immediati bisogni della popolazione, e la
mancata costituzione di scorte o depositi per risolvere le difficoltà di approvvigio-
namento nell’inoltrata stagione invernale. In numerose località si verificano au-
menti continui e sensibili dei prezzi e permane la diffidenza nei confronti della kuna
(sui mercati le contrattazioni, in molti casi, avvengono con scambi di generi). Per di
più nulla è stato fatto dalle autorità croate per concedere una proroga ai termini del
cambio dei dinari e così coloro che rientrano ai propri paesi in base al precedente
invito del bando di Ambrosio si trovano esposti anche a gravi sanzioni legali per
detenzione di moneta fuori corso. 67
Il commissario generale amministrativo rimprovera poi regolarmente ai militari
italiani – oltre ai tanti misfatti nei confronti di civili e miliziani – anche di rallentare
e intromettersi nei traffici commerciali e monetari della “zona demilitarizzata”. Su
ordine di Ambrosio è infatti vietato uscire dalla “zona demilitarizzata” con più di
duecentocinquanta kune: i soldati italiani prelevano le somme di denaro superiori
ai viaggiatori diretti dal litorale a Zagabria. È inoltre vietata – anche verso la capi-
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tale e i territori della Croazia – oltre che della valuta, l’uscita dalla suddetta zona di
merci, metalli, legname e pietre preziose senza preventiva autorizzazione della 2ª
66 Ibidem, Commissario Generale Amministrativo croato presso la 2ª Armata R.E.I., Prome-
moria giornaliero n. 18 del 7/X/41, f.to il Commissario Generale Amministrativo; ibidem,
kut. 4, Prijevod, all’onorevole Comando II Armate R.E.I. sede, oggetto: arresti di funzionari
ustaše, f.to il Commissario Generale Amministrativo, Sušak 27 ottobre 1941.
67 AUSSME, M-3, b. 48, fasc. 4, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, Sintesi situazione
politica, economica, finanziaria nella 2ª e 3ª zona dal 16 novembre (Accordi di Fiume) ad
oggi, P.M.10, 9 dicembre 1941-XX; HDA, 491, OUP, kut. 12, 1942 opći spisi 1476-2098,
Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Commissariato Generale Amministrativo del-
lo Stato Indipendente di Croazia presso il Comando 2ª Armata, prot. n. 3423/A.C., oggetto:
Situazione alimentare a Bos. Grahovo, a Ragusa ed a Mostar, f.to il Generale Comandante
designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 4 dicembre 1941-XX.
68 HDA, 491, OUP, kut. 2, all’Onorevole Comando II Armata R.E.I. Sede, 1136/41, il Com-
missario Generale Amministrativo; id., Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Com-
missario Generale Amministrativo dello Stato Indipendente di Croazia presso il Comando 2ª
Armata, prot. n. 2342/A.C. segreto, risposta al foglio 1136/41 del 6 ottobre 1941, oggetto:
Movimento merci e valute nella zona demilitarizzata, f.to il Generale Comandante designato
d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 8 ottobre 1941-XIX.
126 Capitolo sesto

