Page 130 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La “quinta sponda “ storia dell’occupazione italiana della Croazia.
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a Hreljin, nella zona di confine, alla fine dell’ottobre del 1941). Le conseguenze
dei rastrellamenti italiani, infatti, sono spesso al centro delle recriminazioni del
commissario generale amministrativo e in generale delle autorità croate: i militari
italiani sono accusati di prestare lentamente i necessari soccorsi ai villaggi croati
aggrediti, continuare ad arrestare persone (senza avvisare le autorità croate) “di cui
spesso non conoscono sufficientemente la condotta politica e morale” ed eseguire
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perquisizioni senza l’intervento dei gendarmi e dei funzionari comunali croati. Il
commissario Vrančić e lo Stato Maggiore croato lamenteranno presso Supersloda
i danni subiti dalla popolazione croata durante i rastrellamenti italiani (a Priluka,
ad esempio, distretto di Livno, e nei villaggi del comune di Ledenice, distretto di
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Novi Vinodol, primavera-estate 1942). In tali operazioni – affermano le autorità
croate – sono spesso i civili “raccomandabili” a pagare le più dure conseguenze. 81
In questo senso a peggiorare i rapporti tra la 2ª Armata ed il commissario gene-
rale amministrativo contribuiranno anche le azioni delle MVAC contro la popola-
zione locale croata e musulmana (come avviene nel distretto di Stolac nel settembre
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1942 – incendio dei villaggi di Prenj e Hutonj). È ancora il commissario generale
amministrativo a far presente che, soprattutto nei dintorni di Mostar, i componenti
delle MVAC a bordo delle autovetture italiane cantano canzoni “oltraggiose” all’in-
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dirizzo del Poglavnik e dello Stato, sparando alla vista di popolazione croata.
78 Ibidem, kut. 3, Stato Indipendente di Croazia, Commissariato Generale Amministrativo
presso la 2ª Armata, all’onorevole Comando 2ª Armata R.E.I., prot. n. 2665, 1941, Sušak 10
novembre 1941.
79 Ibidem, kut. 15, 1942 opći spisi 3250-3915, a Comando 2ª Armata R.E.I. Sede, 3826 2, il
Commisario Generale Amministrativo, Sušak 21 aprile 1942.
80 Ibidem, kut. 19, 1942 opći spisi 6014-6471, Nezavisna Država Hrvatska, Velika Župa Pliva
i Rama u Jaicu, Ministarstvu unutarnjih poslova Ravnateljstvu za javni red i sigurnost Za-
greb, Opčem upravnom Povjereništvu kod II Armate Italijanske vojske Sušak, Ministarstvu
vanjskih poslova Zagreb, broj 3488/42, predmet: Italijanska vojska popalila košare seljaka
sela Priluke, izvjestava, Veliki Župan, Jajce 12.V.1942; id., Comando Superiore FF.AA. Slo-
venia-Dalmazia, Ufficio Affari Civili, a Commissariato Generale Amministrativo dello Stato
Indipendente di Croazia presso il Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia Sede, prot.
n. 6171/A.C., risposta al n.1 del promemoria 150 dell’8 maggio u.s., oggetto: Incendio di ca-
se a Priluka, d’ordine il Generale di Brigata Capo di Stato Maggiore E. de Blasio, P.M.10, 8
giugno 1942-XX.
81 Ibidem, kut. 34, 1943, opći spisi 1767-2150, Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia
(2ª Armata), Ufficio Affari Civili, a Commissariato Generale Amministrativo dello Stato In-
dipendente di Croazia presso Supersloda, prot. n. 2095/AC, oggetto: Fucilazioni, f.to il Ge-
nerale di Brigata Capo di Stato Maggiore C. Primieri, P.M.10, 22 febbraio 1943-XXI.
82 Ibidem, kut. 25, 1942 opći spisi 8936-10378, n. 9959, il Commissario Generale Amministra-
tivo, Sušak 15 settembre 1942. Si veda inoltre M. Dassovich, Fronte jugoslavo 1941-42, p.
218.
83 HDA, 491, OUP, kut. 25, a Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia 2ª Armata,
130 Capitolo sesto

