Page 131 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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Popolazione e nazionalità
Nell’area erzegovese all’ottobre del 1942 risultano da loro uccise almeno settanta-
sei persone e una cinquantina di donne violentate, più saccheggi e rapine per circa
cinque milioni di kune. 84
Vi saranno infine, tra le altre ragioni dei contrasti tra comando della 2ª Armata e
Commissariato generale amministrativo, anche i significativi interventi dei militari
italiani in favore della popolazione ebraica della “seconda zona”, trasferitasi dai
territori dello Stato Indipendente Croato a quelli sotto il controllo italiano e in tal
modo sottratta a ustaša e tedeschi.
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Internamenti “protettivi”
La persecuzione degli ebrei, iniziata come quella della popolazione serba subito
dopo la proclamazione dello Stato Indipendente Croato, sarà spietata, tesa all’an-
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nientamento della minoranza ebraica e alla rapina dei suoi beni. Gli ustaša rispar-
mieranno solamente coloro che potranno pagare a peso d’oro il prezzo della propria
vita. Gli uomini del Poglavnik, grazie al “Decreto legge sulla nazionalizzazione
dei beni degli Ebrei e delle aziende ebree” (30 ottobre 1941) che vietava agli ebrei
il possesso di beni mobili e immobili, potranno infatti impadronirsi di patrimoni
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e proprietà, avviando una vasta operazione di confisca. Fin dall’aprile del 1941
a Zagabria sono arrestate influenti personalità ed intellettuali, avvocati e giovani
appartenenti alla locale comunità ebraica. Alla fine di giugno iniziano gli arresti di
massa, senza distinzioni di posizione sociale, sesso o età, da principio nelle zone
10.359 2, oggetto: Eccessi e rapine delle M.V.A.C., il Commissario Generale Amministrati-
vo, Sušak 14 ottobre 1942.
84 Ibidem, kut. 27, 1942 opći spisi 11003-12150, a Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dal-
mazia, 2ª Armata, 11.191 2, il Commissario Generale Amministrativo, Sušak 10 ottobre
1942.
85 In merito si veda la documentazione in AUSSME, M-3, b. 69, 2ª Armata, Ebrei internati in
Jugoslavia (1942-1943). Cfr. inoltre M. Shelah, Un debito di gratitudine. Storia dei rappor-
ti tra l’Esercito Italiano e gli Ebrei in Dalmazia (1941-1943), Roma, Ufficio Storico Stato
Maggiore dell’Esercito, 2009.
86 Gli ebrei jugoslavi nell’aprile del 1941 erano circa settantacinquemila e vivevano soprattutto
nelle grandi città, come Zagabria (dodicimila) e Sarajevo (ottomila): nello Stato Indipenden-
te Croato costituivano la comunità ebraica jugoslava numericamente più consistente (circa
trentottomila). Cfr. D. Rodogno, op. cit., p. 447.
87 AUSSME, M-3, b. 69, Ebrei della zona litoranea croata della Dalmazia annessa, Nazionaliz-
zazione dei beni degli ebrei, n. 856, Decreto legge sulla statizzazione dei beni degli Ebrei e
delle aziende ebree, 9 ottobre 1941.
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