Page 133 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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Popolazione e nazionalità
Il sistema più pratico e redditizio, come detto, sembra inizialmente quello di
colpire gli ebrei nei beni, prima di casa in casa privandoli di ogni patrimonio, poi
con opportune leggi di prelievo a favore dello Stato. Gli ebrei sono così allontanati
dalle proprie famiglie, deportati in luoghi lontani e costretti al lavoro manuale, in
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particolare alle pendici del Velebit e sull’isola di Pago. A Mostar donne ebree sono
obbligate a servire le famiglie degli ustaša locali, a Zagabria sono estromessi da
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ogni tipo di attività economica e le loro abitazioni requisite. A Karlovac è loro im-
posto di lasciare entro il 1° luglio le abitazioni del centro della città e di trasferirsi in
periferia: tuttavia, tenuto conto dell’alto numero di ufficiali italiani che ivi residenti
alloggiavano nelle loro abitazioni, il generale Ambrosio interverrà presso la loca-
le autorità prefettizia croata affermando che i militari non avrebbero abbandonato
le abitazioni. Nonostante le autorità croate rimanderanno infine il provvedimento,
Ambrosio interverrà anche presso la Legazione italiana a Zagabria affinché questa
presentasse al governo croato la necessità che provvedimenti del genere non fosse-
ro adottati nelle località presidiate dalle truppe italiane, dal momento che la mag-
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gior parte degli ufficiali era alloggiato presso famiglie ebree. Casertano sosterrà di
non poter contravvenire alle direttive superiori intromettendosi nei provvedimenti
di politica interna di Zagabria e suggerirà al Ministero degli Affari Esteri italiano
l’opportunità che anche la 2ª Armata ricevesse istruzioni di astenersi da tali propo-
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siti. Ambrosio avrebbe tuttavia disposto ai corpi d’armata dipendenti di ricorrere
all’uso delle armi contro gli ustaša, qualora si fosse ritenuto necessario “salvaguar-
dare il prestigio italiano”. 94
90 AUSSME, H-1, b. 16, fasc. 1, Notizie e informazioni inviate dalla 2ª Armata circa situazione
politica territori ex jugoslavi, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Stato Maggiore R.
Esercito-Ufficio Operazioni, prot. n. 973/AC, segreto, oggetto: Attività degli ustasci. Tratta-
mento agli ebrei, f.to il Generale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 20
luglio 1941-XIX.
91 ASDMAE, b. 1493 (AP 28), Ministero degli Affari Esteri-Gab.A.P. Uff. Croazia, a PNF,
Governo della Dalmazia, R. Ambasciata Berlino, R. Ambasciata Santa Sede, telespresso n.
03183, oggetto: Situazione in Croazia, f.to Ducci, Roma 31 luglio 1941-XIX, in allegato co-
pia del rapporto del consigliere nazionale Coselschi, riservatissimo, Osservazioni sull’attua-
le situazione in Croazia, Zagabria, 4 giugno 1941-XIX.
92 Ibidem, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a R. Legazione d’Italia-Zagabria, n.
1305/A.C., oggetto: Sgombero degli ebrei da Karlovac, f.to il Generale Comandante desi-
gnato d’Armata V. Ambrosio, 21 giugno 1941-XIX.
93 Ibidem, R. Legazione Zagabria, a Gab.A.P. (U.C.), telegramma n. 6244 R., segreto non dira-
mare, 518/276, f.to il R. Incaricato d’Affari Casertano, 24 giugno 1941-XIX; id., R. Legazio-
ne d’Italia Zagabria, l’Addetto Militare, a Comando 2ª Armata Karlovac, risposta al foglio
1305/AC del 21.6.41, oggetto: Sgombero degli ebrei da Karlovac, f.to l’Addetto Militare
Colonnello d’Artiglieria Stato Maggiore Gian Carlo Re, Zagabria 24 giugno 1941-XIX.
94 AUSSME, H-1, b. 16, fasc. 1, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Stato Maggiore R.
Esercito-Ufficio Operazioni, prot. n. 973/AC, segreto, oggetto: Attività degli ustasci. Tratta-
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