Page 67 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La lotta antipartigiana
più consistente delle forze partigiane si era annidata nella Bosnia orientale e le
autorità italiane e tedesche vedevano in tal modo sconvolto un territorio, quello
bosniaco, di notevole importanza strategica sia per la sua collocazione geografica,
sia per le risorse minerarie e boschive. Ad Abbazia pertanto il 2 e 3 marzo 1942 è
raggiunto un accordo italo-tedesco-croato per la coordinazione nel triangolo Drina-
Sava-Adriatico di una vasta operazione anti-partigiana congiunta in seguito deno-
minata “Trio”. A nord-est della linea di demarcazione tra l’occupazione italiana e
quella tedesca esistono, infatti, due centri di ribellione: uno verso la Drina (Bosnia
orientale), a est e nord-est di Sarajevo, l’altro nella zona tra Banja Luka ed il Petro-
va Gora. L’operazione “Trio” si concentra sulla prima area ed è svolta tra l’aprile
e il maggio del 1942, divisa in due fasi: “Trio I” per la regione di Rogatica, “Trio
II” per l’ansa della Drina in corrispondenza di Vlasenica-Srebrenica. L’obiettivo
principale è colpire i partigiani jugoslavi nell’alta valle della Drina, nei pressi della
cittadina di Foča. Il comando dell’operazione è affidato a Roatta, mentre il generale
Paul Bader, comandante delle truppe tedesche a Belgrado, guiderà sul campo le
forze congiunte italo-tedesche-croate operanti: per la prima volta i tedeschi affi-
dano un’operazione militare di grandi proporzioni a un generale italiano. Il piano
iniziale prevede l’impiego di tre divisioni italiane (1ª Divisione Alpina taurinense,
22ª Divisione Fanteria Cacciatori delle alpi e 5ª Divisione Alpina Pusteria) con il
concorso dell’aviazione, una divisione tedesca (718ª Divisione Fanteria più un reg-
gimento della 737ª) e una decina di battaglioni croati tra domobranci e ustaša, per
chiudere la via di fuga alle formazioni partigiane verso nord-ovest. Viene inoltre
stabilito che, avviate le operazioni, la linea di demarcazione tra occupazione italia-
na e tedesca potrà essere superata indifferentemente dalle rispettive truppe in base
alle necessità operative, mentre i poteri nelle località sottratte ai partigiani, in attesa
che gendarmeria e autorità civili croate siano pronte a subentrare, saranno tenuti
dalle truppe ivi giunte. Nessuna intesa o distinzione è inizialmente prevista per le
formazioni ribelli, serbo-nazionaliste o partigiane che siano. 10
10 AUSSME, M-3, b. 58, fasc. 1, Riunione preliminare italo-tedesca, Abbazia, Albergo Cri-
stallo, 2 marzo 1942-XX; id., Riunione italo-tedesco-croata, Abbazia, Albergo Cristallo, 3
marzo 1942-XX. Ibidem, b. 59, fasc. 1, Verbale relativo alla riunione tenuta ad Abbazia il
3 marzo 1942-XX per definire la cooperazione tra forze italiane, tedesche e croate al fine
di epurare radicalmente la Croazia dai ribelli, Abbazia, 3 marzo 1942-XX. Per gli obietti-
vi e l’esecuzione dell’operazione “Trio” si vedano anche le direttive di Roatta e Bader: id.,
Comando 2ª Armata, Ufficio Operazioni, all’Eccellenza il Generale Bader Comandante il
“Kampf Gruppe Bader” prot. n. 6630, oggetto: Direttive per le operazioni in Bosnia, f.to
il Generale Comandante la 2ª Armata Mario Roatta, P.M.10, 30 marzo 1942-XX; ibidem,
fasc. 2, Operazione in Bosnia, Comando della “Kampfgruppe Generale Bader”, I a Nr. 61/42
g.Kdos, oggetto: Azione – Trio I, f.to il Comandante Generale Bader, O.U., den 10.4.42;
id., Direttive per le operazioni in Bosnia, f.to Bader, 10 aprile 1942-XX. Diverse relazioni
consentono inoltre la ricostruzione delle fasi principali dell’operazione: ibidem, b. 58, fasc.
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