Page 187 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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Alessandro Corrado, 2° sergente dei veterani, è maestro supplente di corno da
caccia dal 26 maggio 1845 fino al gennaio 1846 presso l’Orfanotrofio di S. Lorenzo
di Aversa. La scuola di corno è numerosa perché i cornisti sono molto richiesti dai
reggimenti. Dal gennaio 1846 al giugno 1847 Corrado fa parte del 6° Reggimento
di stanza a Capua e viaggia, a sue spese, per impartire lezioni gratuite agli allievi
del S. Lorenzo. Quindi parte col suo reggimento per la Sicilia. Nel 1855 chiede di
essere riassunto nel S. Lorenzo come maestro supplente. Il 4 novembre 1856 è as-
sunto temporaneamente come prefetto, con disposizione ministeriale del 11 ottobre
1856. Nel 1856 accetta l’incarico di prefetto e di maestro di biucolo d’ordinanza,
col solo compenso di prefetto. I prefetti hanno l’obbligo di vivere nello Stabili-
mento. Dopo la morte del fratello, celebre professore della musica, Alessandro si
dimette: preferisce conservare solo l’incarico di maestro di corno e svolgere altre
attività. Dopo la chiusura delle scuole di musica nel S. Lorenzo, diventa direttore
della banda musicale di Montecorvino Rovella, dove risulta nel 1871. Ha compo-
sto: Buon secolo, Marcia 1906; Cornelio, Marcia, Pizzi; inno a S. Virgilio, Pizzi. 361
Francesco D’Alesio negli anni Cinquanta dell’Ottocento studia presso il Con-
servatorio S. Pietro a Maiella. Nel 1858 si fa notare da Mercadante (che, ricordia-
mo, è il direttore del Conservatorio) come uno dei migliori allievi di Luigi Cacca-
vajo. Infatti Mercadante lo invita a sostituire il suo maestro, afflitto da problemi
di salute, per un concerto a casa della nobile signora Medori. D’Alesio avrebbe
eseguito pubblicamente il Decimino, scritto da Mercadante nel luglio 1858. Ma nel
concerto D’Alesio non dà prova di virtuosismo ed abilità per cui Mercadante in
una lettera sollecita Caccavajo a riprendere l’attività artistica:
Al M. Caccavaio
o
Non per tormentarvi, ma solo pel caso che aveste migliorato in salute vi
diriggo la presente.
Non avendo potuto differire l’esecuzione del Decimino in casa della Si-
gnora Medori, ho passato la parte al vostro allievo D’Alesio, il quale ad
onta di tutta la buona volontà non può dissimpegnare le difficoltà nei
tempi vivaci,
Domani, Giovedì a mezzogiorno è fissato il concerto in casa del Sig.
Zingaropoli.
Venerdì sera l’esecuzione in casa della Signora Medori.
Se potete, senza pregiudizio della salute vostra, venire mi togliereste da
un grand’imbarazzo, ma se ciò dovesse minimamente pregiudicarvi non
se ne parla. State di buon’umore, che Dio ci farà la Grazia di vedervi
presto ristabilito [...].
361 enrica doniSi, Le Scuole Musicali, cit., p. 192.