Page 189 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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U. Tedeschi. 1927; Gilda marcia, Perugia, T. Belati, 1937 (Firenze, Stamp. G. e P.
Mignani); invito alla danza valzer, Perugia, T. Belati, 1937 (Firenze, Stamp. G. e P.
Mignani); libertà marcia militare per banda, Perugia, T. Belati, 1947; Nuova italia
marcia, Perugia, T. Belati, 1937 (Firenze, Stamp. G. e P. Mignani); Maggio marcia,
Perugia, T. Belati, 1937 (Firenze, Stamp. G. e P. Mignani); Omaggio a Schianno
marcia, Perugia, T. Belati, 1939 (Firenze, Stamp. G. e P. Mignani); Roma imperiale
marcia militare, Perugia, T. Belati, 1936 (Firenze, Stamp. G. e P. Mignani); Santa
Cecilia marcia militare, Perugia, T. Belati, 1930 (Firenze, Stamp. G. e P. Mignani).
Carlo Filosa nasce a Vieste (Foggia). Il padre lavora come impiegato presso la
dogana di Sessa Aurunca. Carlo entra nell’Orfanotrofio di S. Lorenzo di Aversa a
sette anni. Nel 1860 viene prelevato dall’Armata Garibaldina con altri compagni di
studi. Diventa direttore della Banda del 2° Reggimento della Divisione Cosenz. In
seguito allo scioglimento dell’Esercito Meridionale riprende gli studi, stavolta nel
Conservatorio di Napoli, dove si perfeziona con Serrao, Mercadante - per la com-
posizione ed il pianoforte - e Gatti per gli ottoni. Consegue il diploma di Magistero.
Prosegue gli studi con Giuseppe Martucci, a cui dedica, nel 1907, la sua Ave Maria.
Ritorna in Terra di Lavoro. È direttore, per due anni, della Banda civica di Sessa
Aurunca, una delle migliori, formata da “scelti professori dello sciolto Esercito
Borbonico”. Dirige diverse bande fino al 1911. Contemporaneamente pubblica una
grande mole di composizioni, molte delle quali sono state premiate, soprattutto
quelle per banda. Vince il premio bandito da “I maestri della musica” nel 1911 con
una marcia militare pubblicata sullo stesso periodico. Vince concorsi a Torino, Ro-
vigo, Ovada ed in altre località. Le sue composizioni sono particolarmente apprez-
zate da Camillo De Nardis, Nicola D’Arienzo e Pietro Platanìa. Proprio Platanìa,
con cui Filosa aveva stretto i rapporti, cerca di farlo assumere come professore
nel Collegio di S. Pietro a Maiella, senza riuscire nell’intento per raggiunti limiti
d’età del candidato. Filosa è anche autore di un dizionario storico-scientifico -mu-
sicale; ha scritto numerosi articoli pubblicati su La Gazzetta musicale di Milano e
su La Campania. Sostiene una lunga polemica sulla musica sacra contro un abate
di Montecassino, cultore delle arti e delle lettere. La polemica fra i due esperti è
pubblicata e si prolunga su La Campania. Impegnato negli aspetti fondamentali
della vita pubblica: politica, sociale e culturale, Filosa fa parte di varie accademie
scientifiche-letterarie- artistiche- musicali; è conferito di molte onorificenze, ad
esempio è socio onorario dell’Accademia Pietro Platanìa. La sua cultura non è
circoscritta ad un ambito squisitamente musicale. Ha una formazione culturale che
lo pone cosciente nel contesto politico in cui vive; prende posizione e lotta contro
il potere locale. Oltre alle sue varie attività artistiche, nel 1880 è fondatore e pre-
sidente della Società Operaia; si fa promotore di battaglie anticlericali, è accusato
di essere socialista e fomentatore di sette, per cui subisce diverse persecuzioni.
Nel 1886 diventa consigliere comunale. La rivista della Società Operaia lo eleva a
leader oltraggiato ed incompreso. È descritto come uomo di grandi virtù, capace di