Page 167 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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La campagna deL 1919 e iL ritiro deL cSeo 165
ci sarebbe stata alcuna sollevazione contadina contro i bolscevichi, e che anzi
se ne preparava una contro i bianchi.
Incalzati dal nemico su più fronti, ancora una volta i sovietici non avevano
dovuto fronteggiare due offensive coordinate. Essi erano del resto disposti a
consentire all’Armata dei Volontari di guadagnare terreno a sud, pur di ave-
re modo di stroncare definitivamente la minaccia delle armate del Governo di
Omsk, e a questo scopo avevano ammassato sul fronte degli Urali oltre 130.000
uomini.
Fu lo stesso Stalin, commissario politico delle armate sul fronte ucraino, ad
imporre questa scelta. Aveva intuito che l’Ammiraglio era la maggiore e al tem-
po stesso la più vulnerabile delle minacce e che, eliminato lui, la guerra avrebbe
cambiato corso.
I rossi avevano trovato inoltre due altri comandanti in grado di guidare sul
campo le grandi masse di uomini organizzate da Trockij: Vasilij Blucher, un
brillante ufficiale già caporale nell’esercito zarista, e Michail Frunze, un ex-
giornalista e agitatore politico di origine romena che venne destinato al coman-
do della malconcia 4ª Armata .
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Convinto che il solo modo di scuotere gli uomini fosse attaccare, Frunze con
i pochi rinforzi ricevuti aveva già sferrato il 10 aprile un attacco a Buzuluk, a
metà strada fra Samara e Orenburg. Minacciati sul fianco settentrionale, i bian-
chi che avanzavano verso il Volga erano stati così costretti a rallentare, dando
tempo alle difese nemiche di consolidarsi. Erano seguite alcune settimane di
preparazione da entrambe le parti, al termine della quali, il 28 aprile, Frunze
diede inizio ad una controffensiva generale che spinse indietro per 150 km le
forze di Kolchack fino alle porte di Ufa .
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Trockij decise a questo punto di spostare in Ucraina contro Denikin una
parte delle forze, imponendo alle operazioni un momentaneo stallo, che dette ai
bianchi l’erronea impressione che lo slancio nemico si fosse esaurito.
Il 2 giugno Kolchack tentò di riprendere l’iniziativa, inviando al fronte nu-
merosi rinforzi e lanciandoli in un’avanzata a nord verso Viatka, nel disperato
tentativo di congiungersi con le truppe alleate di Archangelsk. L’offensiva, af-
fidata al capace generale Dietrichs, fallì dopo una breve avanzata, soprattutto a
causa del superiore volume di fuoco dei rossi.
284 Ivi, cit., p. 222.
285 Ivi, p. 229.

