Page 173 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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La campagna deL 1919 e iL ritiro deL cSeo 171
le piogge primaverili altrettanti pantani impraticabili . L’inizio delle operazio-
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ni dovette attendere dunque che la fase più critica del disgelo cessasse, e che
il primo caldo primaverile asciugasse il mare di fango, la raŝputina, rendendo
nuovamente percorribili le piste ed i sentieri.
Alla fine di aprile, quando già l’offensiva sul fronte occidentale era ripresa
da alcune settimane, le condizioni del terreno sembrarono tornate accettabili ed
il comando di Omsk dette finalmente ordine perché fossero iniziate le operazio-
ni contro la guerriglia “rossa”.
Fassini Camossi dal suo comando di Krasnojarsk dovette accingersi a di-
sporre le proprie forze ad operare assieme a quelle russe. L’idea, come si evince
dalla sua corrispondenza, non lo entusiasmava, tuttavia, essendo l’operazione
compatibile con il compito ricevuto di “mantenere l’ordine lungo la ferrovia”,
egli non poté rifiutare il contributo dei suoi reparti. Dei due battaglioni che com-
ponevano il contingente decise di cederne uno al comando russo per le opera-
zioni, mentre l’altro sarebbe rimasto di guarnigione a Krasnojarsk. Il battaglio-
ne scelto sarebbe stato accompagnato dalla Sezione di Artiglieria da montagna,
dalla Compagnia mitraglieri e dalle Sezioni di Sanità e del Genio. Ad affiancare
la guarnigione di Krasnojarsk sarebbe rimasto unicamente un drappello di ca-
rabinieri.
Il battaglione italiano non sarebbe stato impiegato in operazione tutto in una
volta: una prima aliquota comprendente le compagnie 1ᵃ e 2ᵃ con l’artiglieria, il
genio e la sanità sarebbe stata impiegata nel primo ciclo operativo, dal 15 al 31
maggio, consistente in una azione per occupare alcune località necessarie alle
operazioni successive. La seconda aliquota, compagnie 3ᵃ e 4ᵃ e Compagnia
Mitraglieri, avrebbe dato il cambio alle prime due, partecipando assieme all’ar-
tiglieria alle successive operazioni che si sarebbero protratte fino al 15 giugno.
Una parte delle operazioni pianificate dal comando russo si sarebbe svolta
nel territorio a nord di Krasnojarsk. Qui una colonna comandata dal colonnello
Krassilnikov avrebbe dovuto mettersi in marcia da Kansk verso nord e, rastrel-
lando il terreno, raggiungere il villaggio di Tesseiev, sede del “governo rivolu-
zionario” bolscevico.
Più complesso il quadro delle operazioni progettate a meridione della Tran-
siberiana. Questa regione era delimitata ad ovest dal corso del fiume Jenisei e a
nord dalla stessa ferrovia, ma ad ovest e a sud si presentava come una pressoché
continua successione di fiumi, piccole pianure e colline sempre più alte e bo-
scose mano a mano che ci si inoltrava a sud verso la catena dell’Altay. Questa
303 Per una descrizione del disgelo primaverile in Siberia, vedi: FERDINAND OSSENDOWSKI,
Bestie, Uomini, Dei, Roma, Edizioni Mediterranee, 2000, pp. 3536.