Page 175 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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La campagna deL 1919 e iL ritiro deL cSeo            173

                   era saltata e che avrebbe dovuto arrangiarsi. Un colloquio col comandante ceco-
                   slovacco sul posto gli tolse gli ultimi dubbi. L’ufficiale infatti gli comunicò che
                   i suoi uomini non erano ancora pronti a riprendere il viaggio, e poteva dargli al
                   massimo un terzo della forza stabilita.
                      Pancrazi decise di partire l’indomani con le forze che aveva e di raggiunge-
                   re la colonna russa; sulla collaborazione futura dei cechi era meglio non farsi
                   illusioni. Telegrafò quella sera stessa al comando italiano: “[…] domani parto
                   lo stesso a costo di partire con la sola compagnia italiana […] anche se pochi
                   sapremo fare il nostro dovere. Informai pure il sig. colonnello che di cavalli ne
                   ho trovato uno solo e lo terrò per me”.
                      Sullo stato d’animo delle truppe ceche, aggiunse: “Sono cose che non si
                   possono dire per telegrafo, ad ogni modo le può immaginare dal fatto che esse
                   truppe non erano pronte” .
                                          304
                      Il 17 mattina infine la colonna ripartì a piedi con parte del contingente ce-
                   coslovacco. La marcia nella foresta siberiana procedette senza ulteriori intoppi
                   fino al giorno successivo, quando presso il villaggio di Semerskoe venne soste-
                   nuto il solo conflitto a fuoco dell’intera operazione. Presa Semerskoe le ope-
                   razioni procedettero senza ulteriori contrasti da parte nemica, concludendosi
                   il 22 nel villaggio di Verkneribuskoe, da dove incominciò la marcia di ritorno,
                   conclusasi a Krasnojarsk il 28 maggio. L’impressione che gli italiani si fecero fu
                   che tanto i cecoslovacchi che i “rossi” non fossero propensi a scontrarsi.
                      Se il percorso della colonna Pancrazi, escluso l’inconveniente iniziale, si era
                   risolto dunque in una semplice ricognizione, la colonna di destra, comprendente
                   la 1ᵃ Compagnia e la Sezione di artiglieria, ebbe un cammino decisamente più
                   aspro.
                       Partita in treno il giorno 15 maggio 1919 alla volta di Svitchevo, vi giunse
                   riunendosi ai cecoslovacchi del colonnello Petznig. Il 17 maggio la colonna si
                   mise in marcia alle 5 per il villaggio di Kubensky, dal quale all’alba del giorno
                   18 avrebbe dovuto convergere su Sosnovka con le truppe di Rozanov.
                      Nella marcia verso Kubensky, la Sezione di Artiglieria italiana, ippotrainata,
                   seguiva subito dietro l’avanguardia di cavalleria, in una posizione molto espo-
                   sta. Il suo comandante annoterà nel resoconto dell’operazione: “Il territorio è
                   collinoso, molto boscoso e intersecato da molti ruscelli” . Un teatro che sem-
                                                                       305

                   304  Relazione dell’ufficiale di servizio all’ufficio telegrafico di Krasnojarsk. AUSSME, F­3, B. 272,
                       fasc. 6.
                   305  “Relazione sulle operazioni svolta dal 15 maggio al 18 giugno, per ordine del Sig. Comandante
                       del Corpo di Spedizione Italiano in Estremo Oriente, sul fronte SVISCEVO­KANSK”. AUS­
                       SME, F­3, B. 271, Cart. 2349, p. 1.
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