Page 181 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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La campagna deL 1919 e iL ritiro deL cSeo            179


                         a Krasnojarsk quando io ne darò l’ordine. Prego accusare ricevuta.” .
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                      Dopo una sosta di alcuni giorni, le operazioni contro i bolscevichi a sud di
                   Krasnojarsk ripresero il 10 giugno. Il contingente italo-russo-ceco partì secondo
                   il piano di operazioni seguendo il corso del Mana verso ovest, mentre la colon-
                   na di Rozanov, finalmente giunta a Kiascoe, si riuniva con i cechi e gli ussari di
                   Petzing e si metteva in marcia per Umbesc.
                      L’11  giugno  l’avanguardia  della  prima  colonna  occupò  senza  combattere
                   Leiba presso la confluenza del torrente omonimo nel Mana. La cittadina, cir-
                   condata da basse colline, era tagliata in due parti dal fiume: i cechi si disposero
                   sulla sponda sinistra con un contingente di 20 italiani, mentre il resto degli
                   uomini del maggiore Pancrazi si acquartierarono sulla sponda destra ai fianchi
                   del paese. Leiba era il punto prescelto per il passaggio del fiume Mana da parte
                   del grosso del contingente diretto a Stepnobasceiscoe, e subito i genieri ceco-
                   slovacchi iniziarono i lavori per gettare un ponte di barche attraverso il fiume.
                      Tuttavia era facile prevedere che i rossi avrebbero tentato di impedire o al-
                   meno di ritardare la costruzione del ponte fin dal 12 quindi, il maggiore Pancra-
                   zi ordinò all’artiglieria italiana di prendere posizione sulla collina dalla quale
                   si dominava la confluenza dei due fiumi e si teneva sotto tiro la sponda sinistra.
                   Data la natura accidentata del terreno fu necessario portare i pezzi a braccia fino
                   all’altura e gli artiglieri lavorarono fino a notte fonda per preparare le piazzole
                   di tiro. Tuttavia la prudenza degli italiani non fu inutile.
                      Nella stessa notte fra il 12 e il 13 giugno i bolscevichi sferrarono una con-
                   troffensiva sul villaggio attaccandone violentemente la sponda sinistra. Sbucati
                   improvvisi nell’oscurità della notte e provenendo da più parti contemporanea-
                   mente, i rossi riuscirono a sorprendere i cechi costringendoli a ripassare in fretta
                   il fiume con gli italiani.
                      Il lato sinistro del paese venne rioccupato dagli italo-cechi il giorno dopo
                   alle 8: sotto fitti piovaschi la 4ᵃ compagnia italiana e un reparto ceco attraversa-
                   rono il fiume in piena su di un ponte di barche improvvisato, sotto la copertura
                   continua dei pezzi della Sezione da montagna. Al termine dell’operazione gli
                   italiani lamentarono 5 feriti e 2 morti, i cui cadaveri vennero ritrovati sul letto
                   del fiume. Nel combattimento vennero impiegati dai reparti italiani ben 490
                   caricatori e 4 granate a mano . L’artiglieria sparò 122 colpi.
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                      Riconquistato il paese il ponte poté essere finalmente terminato, ed il 14 le


                   313  Personale del colonnello Fassini Camossi al magg. Pancrazi del 23 maggio 1919. AUSSME, F­3,
                       B. 271, allegato 42.
                   314  Comando corpo di Spedizione a Krasnojarsk. 13­6­1919. AUSSME, F­3, B. 271, Alleg. 144.
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