Page 182 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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                 forze bianche, i cecoslovacchi e gli italiani oltrepassarono il Mana diretti al
                 cuore della resistenza nemica. I rossi però, fallito il tentativo di fermare il ne-
                 mico sul fiume, si sottrassero ad ogni ulteriore scontro ed evacuarono il giorno
                 stesso tutte le residue posizioni, disperdendosi nella taiga.
                    Il giorno 15 la colonna raggiunse il corso del fiume Bagei e lo passò senza
                 incontrare resistenza. Nella loro avanzata i soldati italiani osservarono una terra
                 pressoché deserta, dacché la scarsa popolazione, volente o meno, aveva seguito
                 quasi tutta i bolscevichi nella loro evacuazione. Tutti sapevano del resto delle
                 terribili rappresaglie esercitate dai bianchi anche solo sui sospetti di bolscevi-
                 smo; le minacce dei rossi di analoghe ritorsioni su chi fosse rimasto avevano
                 fatto il resto.
                    Il 16 giugno il contingente italiano occupò infine Novavassilevka mentre il
                 colonnello Rozanov entrava senza combattimento a Stepnobasceiscoe, catturan-
                 do un discreto bottino che i rossi non erano riusciti a distruggere. L’operazione
                 poteva dunque dirsi conclusa. Se fosse stata un successo era difficile a dirsi: gli
                 attacchi alla ferrovia erano cessati ed il nemico aveva subito perdite pesanti, ma
                 trovare nuove reclute non era un gran problema in una terra impoverita e violen-
                 ta come la Siberia dell’epoca, e gli attacchi sarebbero presto ripresi.
                    Il 17 iniziò il rientro della colonna Rozanov, portato a termine il 20 giu-
                 gno  lungo  il  percorso  Narva-Novo  Vassilevska-Karinoskaja-Kamarciaga-
                 Krasnojarsk. Nel corso dell’intera campagna il contingente italiano aveva la-
                 mentato 2 morti e 9 feriti; la Sezione di artiglieria aveva sparato 740 colpi .
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                    Dieci giorni dopo Fassini Camossi poteva telegrafare a Roma con soddisfa-
                 zione la fine delle operazioni da parte italiana:

                       “Intero corpo bolscevico composto di sei reggimenti di fanteria uno di ca-
                       valleria con mitragliatrici et molte bande armate eccetera completamente
                       debellata stop. Tutta regione a sud linea ferroviaria Kansk-Krasnojarsk
                       ricca di villaggi e vettovaglie in mano alleati stop. […] Perdite nemiche
                       si calcolano circa ad migliaio di uomini e altrettanti feriti più trecento pri-
                       gionieri. Truppe italiane hanno sollevato entusiasmo generale fra alleati
                       et terrore fra i nemici stop. Meravigliosa soprattutto la nostra artiglieria
                       da montagna” .
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                 315  “Relazione sulle operazioni svolta dal 15 maggio al 18 giugno, per ordine del Sig. Comandante
                    del Corpo di Spedizione Italiano in Estremo Oriente., sul fronte SVISCEVO­KANSK”. AUS­
                    SME, F­3, B. 271, Cart. 2349., p. 6.
                 316  AUSSME, F­3, B. 271, Telegramma di Fassini Camossi all’ambasciatore Garbasso a Pechino da
                    Vladivostok 26 giugno 1919.


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