Page 228 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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pre meno propensi all’eventualità di proseguire il proprio impegno militare in
Russia, ma al tempo stesso non potevano accettare che la Russia Sovietica si
affacciasse sul confine giapponese in Corea e sul versante asiatico del Mar del
Giappone.
Venne avanzato in questo contesto il progetto, già ideato dal Centro Politico
alla caduta dell’Ammiraglio, di costituire una entità statale russa, neutrale e
sovrana, che facesse da intercapedine fra i possedimenti giapponesi e la Re-
pubblica dei Soviet. Entrambi i contendenti del resto erano interessati ad un
momentaneo modus vivendi così come le potenze occidentali, e soprattutto gli
Stati Uniti, erano alla ricerca di un compromesso che consentisse loro di abban-
donare la Siberia al più presto senza perdere la faccia.
L’idea dello stato-cuscinetto fra la Siberia orientale e il Pacifico venne dun-
que portata avanti dopo l’entrata dei bolscevichi ad Irkutsk, applicandola alla
porzione rimanente di territorio siberiano che rimaneva fra le posizioni sovieti-
che nella Siberia Orientale ed il Pacifico.
Si trattava di una estensione enorme di terra comprendente tutta la costa rus-
sa sull’Oceano Pacifico, inclusa la penisola della Kamchatka, con un retroterra
di oltre duemila chilometri nel quale si erano organizzati negli ultimi due anni
numerosi governi locali, che avevano vegetato al riparo delle divisioni giap-
ponesi. Assieme a diverse Repubbliche costituite da cosacchi e baschiri, tatari
e russi di diverse colorazioni politiche e sfumature etniche vi era persino una
Repubblica dell’Ucraina Orientale, costituitasi come parte della Repubblica
Ucraina, fondata attorno ad un gruppo di villaggi sul Pacifico abitati da coloni
ucraini stabilitisi lì oltre un secolo prima.
Nel progetto che stava prendendo forma l’insieme di questi effimeri stati
autoproclamati, riuniti ai territori occupati dagli Alleati avrebbero costituito una
Repubblica dell’Estremo Oriente, nazione libera da occupazione militare stra-
niera e strettamente neutrale.
Tanto giapponesi che sovietici convennero ad un accordo di rispettare le
frontiere del nuovo Stato, il quale avrebbe esercitato una sovranità diretta sul
territorio fra il Bajkal ed il fiume Amur, corrispondente grosso modo alla pro-
vincia Marittima, ed una sovranità formale sulla Provincia dell’Amur e Vladi-
vostok, che sarebbe rimasta ancora provvisoriamente occupata dai giapponesi.
La sovranità sulle immense e quasi disabitate regioni settentrionali sarebbe stata
definita in seguito.
Gli Stati Uniti, lieti di aver trovato uno strumento per uscire dall’empas-
se, approvarono immediatamente il progetto, spingendo la Gran Bretagna ed il
Giappone a fare altrettanto.
capitolo nono