Page 128 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA  CRISI  DI  CRETA  - IL  RUOLO  DELI.A  MARINA  ITALIANA            119


              Avuto  sentore che  a  Kandanos,  nell'interno  della  provincia, 3000 l11usulmani
         e la guarnigione turca erano assediati  dagli  insorti e dai soldati greci, fu  organizzata
          una colonna  internazionale  di  550 marinai appartenenti  a  ben cinque nazionalità,
          tra cui 51  del  Vesuvio,  che effettuarono una vera e propria spedizione integrata, al
          comando  del  comandante  Rainier  della  Rodney,  che  aveva  fornito  il  maggior
          numero di  uomini.
              Durante  la  marcia  di  avvicinamento  la  colonna  fu  costretta  a  pernottare  a
          Spaniakos,  località  in  cui  fu  organizzato  un  presidio,  cd  il  giorno  dopo giunse  a
          Kandanos, dove dopo non facili  trattative con gli  insorti, fu  ottenuta la liberazione
          dei  musulmani  e  del  presidio  turco.  AI  rientro  alla spiaggia di  Selino,  i  profughi
          stremati trovarono rifugio sulle navi; circa un migliaio di loro imbarcò sul trasporto
          italiano TNnacria(17).  Ma l'operazione doveva  avere un  seguito.  Un  gran  numero
          di  insorti  bloccava  infatti  il  reimbarco delle  truppe;  fu  necessario aprire  il  fuoco
          dalle  navi  e  intraprendere un'azione contro i rivoltosi.
              Riprendiamo  dal  rapporto  del  comandante  del  Vesuvio:  "Secondo  l'ordine
          avuto ho aperto  il  fuoco  nella  direzione concertata sparando un colpo a granata
          da  152  m/m  e  due  da  57  m/m.  Il  fuoco  fu  imitato  dalla  Stephanie  e  dalle  navi
          ancorate nell'altra baia.  Alle  7,25  il  Rodney  ordinò di  cessare  il  fuoco.
              Tale  ordine  era  motivato  dalla  disposizione  data  perché  i  distaccamenti
          ascendessero la  montagna a sloggiare  i gruppi  degli  insorti e  permettere cosÌ di
          liberare  il  presidio  del  block-house.  Marciarono  sulla  sinistra  da  un  lato  gli
          austriaci con  ordine tattico  rigoroso.
              Dall'altro lato,  i nostri e  i russi  presero d'assalto  il  versante della montagna,
          mentre gli inglesi e francesi corsero a liberare il  presidio turco. So che il comandante
          in 2 a  dello sbarco ebbe a fare l'elogio dei nostri marinai per lo slancio e la prontezza
          con cui presero  la  posizione che egli  ritenne  importante.
              Verso  le  11,00  malgrado  che  di  quando  in  quando  l'artiglieria  sbarcata
          dalle navi  facesse fuoco e si  udissero prolungate scariche di fucileria, fu  ordinato
          il  ritorno  sulle  navi  delle  truppe  che  rientrarono  a  bordo  in  perfetto  ordine
          senza aver subito perdite o  feriti"(IH).
              A Hierapetra, dove gli insorti uniti alle truppe greche persistevano nell'attaccare
          la  città a colpi di  cannone, la  corazzata Ruggiero di Lauria  intervenne il  6  marzo
          aprendo il  tiro e  disperdendo gli  attaccanti:  "alle  10,25  ho sparato i primi  colpi.
          Si  sparano successivamente  in  tutto  n.  27 cartucce  con  granate  da  57 e  6  da  37
          aggiustando  abbastanza  bene  il  tiro,  prima sui  cannoni  degli  insorti  che  cessano
          dopo pochi colpi cii  fare fuoco e si  ritirano e poi in  modo da allontanare gli insorti
          dalle mura ... "(19).
              Le alture di Hierapetra saranno bombardate anche il  29 marzo dalle artiglierie
          della corazzata Sicilia:  "In  pari  tempo  nuove  e  più nutrite scariche  di  fucileria si
          scorgevano  da  bordo;  onde  io  non  tardai  altrimenti  ad  aprire  il  fuoco  e  sparai,
          uno  dopo 'l'altro,  cinque  colpi  di  granata  carica  da  120  m/m,  che  scoppiarono
          nella campagna e sulle balze occupate dagli insorti, i quali da quell'istante cessarono
          il  fuoco  e si  ritirarono verso  le  colline circostanti" ... (20).
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