Page 143 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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             contrabbando. I comandanti di sottozona e distaccamento, per un'azione immediata
             ed efficace, avevano ampia facoltà di intervenire negli atti di amministrazione civile.
                 Doveva essere sviluppata l'influenza italiana all'interno del Paese, attraverso
             la presenza fisica dei reparti, "passeggiate militari", esortazioni continue all'ordine
             ed alla collaborazione, ricostituzione dei Comitati e dei Consigli Comunali, ripristino
             delle strade.
                 Particolare attenzione doveva essere posta nell'attuare misure non strettamente
             militari, come la cura dell'istruzione elementare e dei rapporti con il clero, i "papas",
             molto ascoltati  dalla popolazione.
                 Dovevano essere messi in atto provvedimenti per la sanità e l'igiene pubblica,
             da sviluppare con l'opera di medici militari e mediante l'allontanamento di depositi
             di  concime, lo smaltimento dei rifiuti,  lo scolo delle acque fognanti.
                 Particolarmente  utile  e  preziosa  doveva  rivelarsi  l'opera svolta  dal  servizio
             sanitario militare a favore delle popolazioni, spesso condotto in condizioni disagevoli
             e rischiose (cito dalla relazione di Crispo): " .. .10 contavo molto sull'opera dei nostri
             Ufficiali medici per rendere caro il nome italiano agli abitanti del  settore: ed anche
             in questa parte  non ebbi a riporre  male  la  mia confidenza; ché la solerzia, l'abilità
             e la carità spiegate dai nostri medici  furono veramente e dappertutto ammirevoli.
                 Dirò fin d'ora come, non solo nelle sedi dei distaccamenti dove ~i trovavano
             ma anche ai  remoti villaggi della montagna, per difficili sentieri e nella più cattiva
            stagione,  i medici  militari  italiani  non  mancarono mai di  portare i loro soccorsi:
             recandosi  nelle  località dove  era scoppiato  il  tifo  od  il  vaiuolo,  disponendo  per
             isola menti e disinfezioni,  apprestando cure,  fornendo  medicinali.  Ed  aggiungerò
             qui  come l'infermeria presidiaria di  Halepa diventasse  poi  un vero  ambulatorio,
             dove ogni mattina accorrevano fino ad ottanta infermi dalla Canea e dai dintorni,
             uomini,  donne  e  bambini;  cristiani  e  musulmani;  poveri  ed  abbienti;  sicuri  di
             trovare  nei  nostri sanitari gentilezze  e  carità  uguali  per tutti.  Mi  sia  concesso  di
             notare come uguale affluenza di infermi non si verificasse presso gli ospedali militari
             degli altri corpi di  occupazione ... ".
                 Quanto all'altra attività di  primaria  importanza sociale,  quella  educativa,  il
            Comando militare  promosse, con piccole sovvenzioni, l'istituzione di due scuole
             infantili  italiane  a  La  Canea ed a  Candia,  gestite  da frati  cappuccini.  In  merito,
             Crispo annota: " ... 1 cappuccini sono tutti italiani. ( ... ) Fino ai primi giorni del mio
             arrivo,  il  Padre  Superiore  della  Canea si  rivolse  a  me  per  ottenere  un  qualche
             soccorso per la casa di Candia, che aveva sofferto durante i torbidi e dove i rifugiati
             dai  massacri,  donne  ed  orfani,  pativano  la  fame.  Aprii  fra  i  miei  Ufficiali  una
             sottoscrizione che fruttò una somma ( ... ) Nel consegnarla loro, dissi che avrei molto
             gradito che, nella città di Candia, essi avessero aperto, anche in modesta proporzione,
             una scuola  italiana  pei  bimbi  ( ... ) Ebbi  la  soddisfazione  di  apprendere,  prima di
             lasciare l'isola, che una piccola scuola italiana funzionava in Candia, come un'altra,
             anche dei Cappuccini alla  Canea ...  ".
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