Page 143 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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134 ENRICO PINO
contrabbando. I comandanti di sottozona e distaccamento, per un'azione immediata
ed efficace, avevano ampia facoltà di intervenire negli atti di amministrazione civile.
Doveva essere sviluppata l'influenza italiana all'interno del Paese, attraverso
la presenza fisica dei reparti, "passeggiate militari", esortazioni continue all'ordine
ed alla collaborazione, ricostituzione dei Comitati e dei Consigli Comunali, ripristino
delle strade.
Particolare attenzione doveva essere posta nell'attuare misure non strettamente
militari, come la cura dell'istruzione elementare e dei rapporti con il clero, i "papas",
molto ascoltati dalla popolazione.
Dovevano essere messi in atto provvedimenti per la sanità e l'igiene pubblica,
da sviluppare con l'opera di medici militari e mediante l'allontanamento di depositi
di concime, lo smaltimento dei rifiuti, lo scolo delle acque fognanti.
Particolarmente utile e preziosa doveva rivelarsi l'opera svolta dal servizio
sanitario militare a favore delle popolazioni, spesso condotto in condizioni disagevoli
e rischiose (cito dalla relazione di Crispo): " .. .10 contavo molto sull'opera dei nostri
Ufficiali medici per rendere caro il nome italiano agli abitanti del settore: ed anche
in questa parte non ebbi a riporre male la mia confidenza; ché la solerzia, l'abilità
e la carità spiegate dai nostri medici furono veramente e dappertutto ammirevoli.
Dirò fin d'ora come, non solo nelle sedi dei distaccamenti dove ~i trovavano
ma anche ai remoti villaggi della montagna, per difficili sentieri e nella più cattiva
stagione, i medici militari italiani non mancarono mai di portare i loro soccorsi:
recandosi nelle località dove era scoppiato il tifo od il vaiuolo, disponendo per
isola menti e disinfezioni, apprestando cure, fornendo medicinali. Ed aggiungerò
qui come l'infermeria presidiaria di Halepa diventasse poi un vero ambulatorio,
dove ogni mattina accorrevano fino ad ottanta infermi dalla Canea e dai dintorni,
uomini, donne e bambini; cristiani e musulmani; poveri ed abbienti; sicuri di
trovare nei nostri sanitari gentilezze e carità uguali per tutti. Mi sia concesso di
notare come uguale affluenza di infermi non si verificasse presso gli ospedali militari
degli altri corpi di occupazione ... ".
Quanto all'altra attività di primaria importanza sociale, quella educativa, il
Comando militare promosse, con piccole sovvenzioni, l'istituzione di due scuole
infantili italiane a La Canea ed a Candia, gestite da frati cappuccini. In merito,
Crispo annota: " ... 1 cappuccini sono tutti italiani. ( ... ) Fino ai primi giorni del mio
arrivo, il Padre Superiore della Canea si rivolse a me per ottenere un qualche
soccorso per la casa di Candia, che aveva sofferto durante i torbidi e dove i rifugiati
dai massacri, donne ed orfani, pativano la fame. Aprii fra i miei Ufficiali una
sottoscrizione che fruttò una somma ( ... ) Nel consegnarla loro, dissi che avrei molto
gradito che, nella città di Candia, essi avessero aperto, anche in modesta proporzione,
una scuola italiana pei bimbi ( ... ) Ebbi la soddisfazione di apprendere, prima di
lasciare l'isola, che una piccola scuola italiana funzionava in Candia, come un'altra,
anche dei Cappuccini alla Canea ... ".