Page 172 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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         LA  PARTECIPAZIONE  ITALIANA  ALLA  SPEDIZIONE  INTERNAZIONALE  CONTRO  I  BOXER  000

         le  quali  erano  state  impiegate  5  ore  e  mezza.  In  questa  località  la  Colonna  di
         soccorso  raggiunse  il  contingente  russo-americano,  forte  di  580  uomini,  che
         aveva  lasciato Ta-ku  il  20 e,  dopo uno scontro con i Boxer, che gli  era costato
         una  quindicina  di  morti  e  parecchi  feriti,  si  era  fermato  a  Chung liang  chung.
         Poco dopo giunse  un secondo treno con altri  1.400 uomini. La  mattina del  22,
         la colonna riprese ad avanzare in treno, riuscendo a percorrere altri 4 chilometri
         prima  di  arrendersi  all'evidenza:  il  treno  non  poteva  proseguire.  Si  decise  di
         andare  avanti  a  piedi;  ma  si  incontrarono altre  difficoltà,  stavolta  sotto  forma
         di  franchi-tiratori;  ogni  villaggio  era  da  considerarsi  un  centro  di  fuoco  che
         doveva  essere  distrutto.  In  più,  su  un  terreno  già  reso  difficile  da  un  gran
         numero  di  canali  d'irrigazione,  risaie  e  torrenti,  l'avanzata  era  rallentata  dalla
         mancanza di  carriaggi  e  di  animali  da  soma.  Si  procedé  molto  faticosamente  e,
         la  mattina del  23 giugno, le  truppe alleate si  trovarono tutte davanti a Tien-tsin.
         Dopo aver traversato un ultimo fiume ed aver combattuto per otto ore nel caldo
         soffocante  d'una  tempesta  di  sabbia,  le  truppe  di  soccorso  entrarono  nelle
         Concessioni  occidentali  di  Tien-tsin,  liberandole  dalle  truppe  cinesi.  Tanca,
         raggiunto il Consolato italiano e lasciativi i propri uomini, andò alla Concessione
         tedesca a prendere quelli di  Cari otto, passati sotto comando germanico dopo il
         ferimento del loro comandante. Giunta la notizia che la colonna dell'ammiraglio
         Seymour  era  chiusa  nell'Arsenale  di  Si-1m,  a  Nord  di  Tien-tsin,  distante  circa
         sette  miglia,  un  contingente,  al  comando  dal  colonnello  russo  Shrinsky,  lasciò
         Tien-tsin e, avanzando verso l'obbiettivo nonostante l'intenso fuoco d'artiglieria
         e  di  fucileria  del  nemico,  raggiunse  l'Arsenale  e  liberò  la  Colonna Seymour.  I
         combattimenti a Tien-tsin si  protrassero fino  a quando, il  13  lugl io, fu  presa la
         decisione di  attaccare le  batterie cinese  poste  lungo il  canale Lu  tai  e,  quindi, la
         città  murata.  Il  14  mattina,  con  un  attacco  condotto  da  4500  uomini  (di  cui
         2000  giapponesi),  la  città  cinese  di  Tien-tsin  fu  conquistata  e,  il  16  luglio,  fu
         proclamato il  Governo  Provvisorio.
              Tutte le operazioni condotte fino a que!momento dalle truppe delle potenze
         erano state caratterizzate da una notevole improvvisazione, frutto del nervosismo
         e  della  paura  dei  ministri  stranieri  a  Pechino.  Peraltro  i  marinai  occidentali
         erano  riusciti  a  tenere  aperto  il  transito  lungo  il  fiume  Pei-ho  e  a  garantirsi  il
         possesso sia di Ta-ku, sia di  Tien-tsin, vale a dire di una testa di sbarco e di  una
         base operativa avanzata per riprendere contatto con le Legazioni e per conquistare
         Pechino.  Adesso  bisognava aspettare  l'arrivo  delle  truppe  terrestri  e sperare  che
         non fosse  troppo tardi per salvare il  personale delle Legazioni e i cristiani assediati
         a  Pechino,  dei  quali  non si  sapeva pitl  nulla.
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