Page 236 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA SPEDIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO I BOXER... 227
eventi in Cina e all'insurrezione del "Pugno della giusta armonia" (i Boxer), del
"Gran Coltello" e delle altre società segrete nazionaliste e xenofobe. Il nuovo
governo, presieduto da Giuseppe Saracco con la riconferma di Visconti Venosta
agli Esteri, entrò in carica il 24 giugno, quattro giorni dopo l'inizio dell'assedio
alle legazioni di Pechinep9).
Le operazioni condotte dai marinai italiani, sia sulle navi che presso le legazioni,
ebbero l'unanime sostegno della Camera. Esempio di tale clima fu l'intervento del
Ministro della Marina Morin durante la seduta dello luglio, il quale dopo avere
letto una lettera di ringraziamento del vice ammiraglio Seymour per l'energia, lo
zelo e il coraggio dei marinai italiani affermò, in un tripudio di tutta la Camera:
''Anche senza la notizia ricevuta avrei potuto rendermi mallevadore con la massima
sicurezza, che in questa circostanza l'esiguo manipolo di uomini sbarcato dalle
nostre navi si sarebbe distinto ed avrebbe tenuto alto il nome italiano. Il mio
cuore di italiano e di marinaio palpita ora di legittima soddisfazione nel vedere
come sia resa loro così splendida giustizia dal distinto ammiraglio inglese, sotto
gli ordini del quale hanno combattuto"(40). La Camera si associò quindi all'onorevole
Santini (non senza alcune interruzioni del socialista Enrico Ferri) nel cordoglio
verso i primi caduti italiani negli scontri contro boxer e truppe regolari cinesi. Ma
la rapida evoluzione della situazione e le pressanti richieste d'aiuto provenienti
dalle legazioni, compresa la notizia poi smentita della morte del Ministro d'Italia
Salvago-Raggi, spinsero la Camera ad affrontare il delicato tema di una spedizione
militare al fianco delle altre potenze. Il dibattito vide l'estrema sinistra sollevare
alcune perplessità sulla vera natura della spedizione almcno nelle intenzioni di certi
esponenti della maggioranza. Si ebbero all'interno dell'opposizione di estrema
sinistra alcune distinzioni tra i repubblicani e i radicali, più favorevoli all'intervcnto,
e i socialisti, alquanto preoccupati dalle velleità colonialistiche che tale impresa
poteva sottintendere e malcelare soprattutto alla luce delle posizioni dei crispini:
"Gli avvenimenti in Cina" si leggeva su "l'Avanti"! pochi giorni prima l'intervento
militare "danno occasione al risorgere della politica espansionista; ed ecco che ieri
appunto nella 'Tribuna' il vecchio sognatore di conquiste lanciava il suo grido di
guerra e richiamava il programma che condusse al disastro finanziario e al massacro
di Abba-Garima"(41). Nel corso della seduta del 2 luglio, il Ministro Visconti
Venosta rispondendo alle numerose interpellanze sulla Cina illustrò l'imminente
azione militare italiana: "( ... ) mi faccio l'interprete di un sentimento che ci è
comune, dicendo con quale pensiero noi seguiamo la sorte della nostra e delle
altre legazioni ( ... ). Nel corso degli eventi, l'accordo ha sempre esistito fra le potenze
( ... ). Lasciata in disparte ogni altra preoccupazione, le potenze fanno oggi concorrere
tutta la loro attività al ristabilimento dell'ordine e alla difesa degli interessi europei.
Il Governo ha fatto partire delle navi, che, con le altre che si trovano nei mari
della Cina, o presto vi saranno, formeranno una squadra di sei o sette navi cogli
equipaggi rinforzati, che coopererà con le squadre degli altri Stati, ed avrà,