Page 239 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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             ingranaggi di  un'avventura.  Ma con una siffatta ipotesi, si  farebbe  troppo onore
             al suo cervello"(53).  Ma come spesso accadeva, chi meglio riassunse le posizioni e
             le scelte socialiste sull'intera vicenda fu Filippo Turati, che dalla sua "Critica Sociale"
             tracciò la linea su cui si  sarebbero attestati  i suoi compagni di partito e persino i
            suoi alleati repubblicani e radicali:  'TEstrema Sinistra  ( ... ) appunto per il  senso,
            che la  punge, della  propria responsabilità  politica e parlamentare non volle,  allo
            stato delle  cose,  mettere al  muro il  Ministero  e provocare un volo  della  Camera
            sulla  questione  dell'intervento  in  Cina;  perché,  nella  presente  condizione  degli
             animi, sotto il  colpo della notizia degli  eccidi  di  Pechino etc., quel voto avrebbe,
             assai probabilmente, autorizzato ed incoraggiato il  Governo a fare assai più e assai
             peggio di ciò che, dalle  dichiarazioni  di Sal'acco  e  di  Visconti-Venosta,  sembrava
             disposto a fare;  e questo,  parlamentarmente e  nell'interesse della patria - se  non
             del  partito - sarebbe stato, più  che  un errore,  una colpa;  più che  una colpa,  un
             delitto" (54).  Ancora  più  esplicito  si  dimostrò  Claudio  Treves:  "Se  gli  avamposti
             della civiltà europea in Cina, le sentinelle avanzate degli scambii, i fondatori delle
             case di credito, i costruttori delle ferrovie e dei telegrafi, gli esportatori del vapore
             e  della  elettricità,  gli  agricoltori  e  gli  industriali,  cadendo sotto il  lungo  coltello
             dei  boxer,  hanno  reclamato  dall'Europa  i soccorsi  o  la  vendetta - qui  s'intende
             che la vendetta non significa altro che la prevenzione civile ed organizzata contro
             la  temuta violenza di  aggressioni future - sarà difficile alla solidarietà europea di
             restare  del  tutto inerte;  la  formula:  né  un  uomo  né  un soldo apre  una parentesi
             per accogliere qualche eccezione" (55).  Privi delle incertezze socialiste ma non delle
             perplessità  circa  un'involuzione  coloniale  di  una  vicenda  che  doveva  limitarsi  a
             mera opera di polizia,  i radicali appoggiarono da parte loro una spedizione della
             Regia  Marina:  "Nessuno  si  può  opporre  ragionevolmente  che  l'Italia  mandi  in
             Cina tre o quattro navi da guerra, sia per proteggere i nostri infelici connazionali
             od altri europei scampati alla strage, sia per esigere la  punizione degli assassini ed
             una  indennità  adeguata  alla  famiglia  degli  assassinati:  ma  un'azione  diversa  da
             questa  (  ... ) questo  poi  no" (56) . Infatti,  la  posizione  radicale si  sarebbe affiancata
             a  quella socialista  allorquando  il  governo decise  di  inviare con le  navi  anche un
             corpo militare, considerato dagli eredi di  Cavallotti come il segnale della volontà
             conquistatrice del gabinetto Sat'acco, assai lontana dagli intendimenti delle origini(57).
                 Al  confronto tra estrema sinistra e governo si  sovrappose l'ennesimo duello
             tra liberali e cattolici.  La  linea dell'opposizione cattolico-moderata poteva essere
             riassunta  dai  velenosi  e  quasi  truculenti  corsivi  dell'''Osservatore  cattolico",  il
             quotidiano della curia milanese:  "Bisogna dunque rendersi ben conto dello  stato
             delle cose quando si ragiona di importazione di civiltà europea nella Cina e chiedersi
             che  civiltà  intenda  l'Europa  importarvi  e  se  lo  stato  di  civiltà  cinese  sia  tale  da
             accogliere quell'importazione e da scomparire davanti alla novella civiltà.  ( ... ) Ma
             ( ... ) la civiltà europea non è già quella civiltà dal giovane sangue, vergine, immacolato
             che possa rinsanguar un corpo già  incadaverito prima di morire, ma è una civiltà
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