Page 40 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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32 TIBERIO MORO
Pur avendo chiesto notizie al Ministro italiano presso i governi della Cina e
del Giappone, Conte De la Tour, il comandante Racchia chiede istruzioni al
Ministero, anche in considerazione del fatto che nelle acque che deve navigare ci
sono unità da guerra.
Nello stesso giorno in cui giunge la lettere a Firenze il Ministero della
Marina rappresenta al Dicastero degli Esteri quanto riportato da Singapore(51).
La lettera di risposta di Menabrea (52) è rassicurante:
"Il sottoscritto si affretta di accusare ricevuta della nota ( ... ) e di far osservare
al Suo onorevole collega il Ministro della Marina che per il momento non sembra
il caso di doversi preoccupare delle istruzioni da darsi alla piro-corvetta Principessa
Clotilde per la eventualità di una guerra che scoppiasse fra l'Italia e le altre
potenze che mantengono stazioni navali al Giappone. Quest'eventualità è troppo
lontana perché si abbia a preoccuparsene e quando (cosa non prevedibile) il Governo
del Re si dovesse trovare impigliato in un conflitto guerresco si darebbero a tempo
debito le necessarie istruzioni.
Nei casi repentini ed assolutamente non prevedibili il Comandante del
R. Legno al Giappone non avrebbe che ad attenersi alle norme generali che
determinano la condotta da seguirsi dai bastimenti staccati in mari lontani quando
scoppia la guerra".
La documentazione conservata nell'archivio della Marina non è completa: la
mancanza di qualche documento si evince dalla lettera che il Ministero degli
Esteri invia nei primi giorni di gennaio 1869(53).
"( ... ) L'importanza dell'argomento segnatamente per ciò che concerne la
possibilità di formare uno stabilimento sulle coste di Borneo ha deciso il sottoscritto
a scrivere direttamente al Comandante della piro-corvetta Principessa Clotilde per
avere dal medesimo una relazione ragguagliata delle condizioni del paese dove si
potrebbe impiantare quello stabilimento.
Sin d'ora, ed anche soltanto dietro le informazioni avute sembra che il R.
Governo dovrebbe frapporre il minor indugio possibile ad inviare a Borneo un
legno della R. Marina per esaminare minutamente ogni cosa ed anche per entrare
in trattative positive e concrete per l'acquisto del territorio che ci è necessario per
lo stabilimento che è in animo del R. Govel'11o fondare.
Se l'invio di altra nave dello Stato dovesse essere molto ritardato, converrebbe
forse che la Principessa Clotilde ricevesse istruzione di recarsi di nuovo a BOl'11eo
allo scopo sopra indicato".
Nella stessa data, infatti il Ministero degli Esteri invia una lettera al comandante
Racchia:
"Dal Ministero della Marina mi vennero comunicate le osservazioni interes-
santissime che Ella ha fatto al suo passaggio a BOl'11eo.
Bramerei che quelle osservazioni fossero da lei completate ed esposte in una
relazione a questo Ministero circa la facilità che presenterebbe lo stabilimento di
una colonia penitenziaria sulle coste di quell'isola.