Page 43 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LE  CAMPAGNE  OCEANI CHE  DELLA  REGIA  MARINA                          35

         dal  2° volume del  viaggio intorno al  Globo eseguito dalla Fregata austriaca Novara
         negli  anni  1857-58-59  a  pago  100  ove  la  descrizione  politica  geografica  in  delle
         dette isole è degna di  tutta fiducia, per l'esattezza e l'imparzialità con cui è redatta".
              Nel  mese di aprile 1869 al  Ministero della Marina prevengono notizie circa
         disordini, occorsi alla nave italiana Teresa,  tanto da essere presentata al Parlamento
         una petizione dal comandante della  unità.
              AI Ministero si preparano istruzioni per far intervenire il comandante Racchia
          per indagare su  quanto successo(61).
              Ma solo in data J 3 giugno si  prende contatto con il  Dicastero degli Esteri(62):
              "Il sottoscritto si  pregia informare l'onorevole suo collega degli Affari  Esteri
          che  la  R.  pirocorvetta Principessa  Clotilde,  la  mattina  del  8  aprile  p. p.  lasciava
         Yokohama  e  traversando  il  mare  interno  del  Giappone  fino  allora  mai  solcato
          dalla  nostra bandiera giungeva  il  22 dello stesso Shangai.  Ivi,  giusto le  istruzioni
          avute dal Ministro di S.M.  il  Re  d'Italia residente al  Giappone, quel Comandante
          dovea  porsi  a  disposizione  del  R.  Console  italiano  in  quella  città  Cav.  Vignale,
          onde  assisterlo  nelle  pratiche  da  farsi  col  governo  imperiale  di  Pekino  per  la
          soluzione della vertenza sulla  nave  nazionale Tèresa.
              Ad  opportuna intelligenza di cotesto Ministero si  unisce  pure la copia delle
          istruzioni  impartite dal  suddetto Ministro al  Comandante di  quella  R.  Nave"(63).
              Verso la fine di luglio il Ministero della Marina si rivolge agli Esteri ricordando
          le  proposte a suo tempo avanzate in  occasione ciel  viaggio a Bangkok e  Rangoon
          del  Ministro d'Italia a Yokohama  (64).
              In considerazione del fatto che sono "di fronte alle nuove decisioni prese dal
          Governo,  lo  scrivente  ha creduto dover  modificare  la  istruzione  già  data  al  Sig.
          Comandante  Cav.  Racchia,  ferme  restando  però  le  epoche  da  lui  stabilite  per
          l'esecuzione del viaggio stesso, e prima di spedirgliele,  le  comunica all'onorevole
          collega degli  Esteri  ( ... )".
              Il  Ministero degli Esteri tace, per cui un  mese più  tardi viene sollecitato, visto
          che si  tratta di  coordinare il  viaggio  del  Ministro a Bangkok "ove deve aver luogo
          lo scambio delle ratifiche del trattato col Siam" e l'esplorazione dell'isola di Borneo,
          in  quanto  "la  partenza  della  pirocorvetta da  Yokohama  dovrebbe  effettuarsi  nei
          primi giorni di  novembre anche  per profittare cosÌ  del  monsone favorevole  di  NE
          ed economizzare carbone, sarebbe conveniente che quel comandante potesse ricevere
          per tempo quelle istruzioni onde eseguire i necessari  preparativi ed essere pronto a
          prendere il  mare per quell'epoca senza  indugio  ( ... )(65)".
              Il  Ministero degli  Esteri  prende  tempo;  e  rifacendo  la  storia delle  proposte
          e della situazione del  bilancio della Marina che  impediva l'invio di  una  nave per
          la  esplorazione, si  rimette a  quanto già detto(66):
              "( ... ) Sopravvennero dippoi mutamenti nelle condizioni interne del Giappone
          i quali diedero, a quanto sembra fondato motivo di credere che le colonie europee
          non godessero più in quel Paese la sufficiente sicurezza di  cui erano state da molto
          tempo in possesso. A questa circostanza vuolsi riferire la notizia, recata recentemente
          in varii giornali, del concentramento nelle acque del Giappone delle forze marittime
          inglesi disponibili nei  porti della Cina.
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