Page 412 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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                 Il compito di verificare per conto del Ministero dell'Aeronautica la possibilità
            di riallacciare i contatti e l'opportunità di fornire gli aeroplani fu affidato al tenente
            colonnello Giovanni Tavazzani, giunto a Gedda 1'8  marzo  J 936 sotto il  nome di
             copertura  di  "ragionier  Giovanni  Scuri"(43).  Questi,  conoscente  personale  del
             primogenito  di  Ibn  Saud,  era  autorizzato  a  trattare  con  ampia  discrezionalità,
             potendo  giungere  sino  alla  cessione  gratuita  di  apparecchi(44).  Muovendo  con
            grande circospezione, spesso ricorrendo ad incontri notturni o travestito da arabo
            per eludere  le  interferenze  dei  servizi  franco-britannici,  nel  corso  di  tre  conver-
            sazioni  Tavazzani  riuscì  a  recuperare  una  situazione  che  inizialmente  appariva
             compromessa(4S).  Facendo leva sulla "convergenza degli  interessi italiani esauditi
             verso  la  eliminazione  della  egemonia che  attualmente  domina sui  paesi  arabi"  e
             dichiarando "interesse italiano alla realizzazione del progetto del  re Ibn Saud per
             la federazione dei paesi arabi sotto la sua direzione" (da cui discendeva il  desiderio
             che  il  sovrano  fosse  militarmente  forte,  anche  per  potersi  opporre  ad  eventuali
             azioni britanniche), Tavazzani propose che il governo saudita "si rivolgesse all'Italia
             per  la  creazione  della  propria  aviazione"  ed  illustrò  la  possibilità  di  interdire  il
             traffico  navale  da  e  per  l'India  utilizzando  basi  nel  golfo  Persico.  Ibn  Saud  "si
             dimostrò molto sensibile alle argomentazioni politiche e gli piacquero e convenne
             nelle  argomentazioni  militari  facendole  anzi  sue"  ed  a  conclusione  dei  colloqui
             "disse d'informarmi che avrebbe fatto una richiesta di assistenza al governo italiano
             chiedendo  dieci  aeroplani  sotto  forma  di  dono  politico  per  costituire  il  primo
             nucleo dell'aviazione saudita"(46). Dai colloqui emerse inoltre l'importante vantaggio
             psicologico costituito dal  vittorioso andamento delle  operazioni  in  Etiopia,  in sé
             e come  dimostrazione della  possibilità  di  sfidare con successo  l'Inghilterra:  negli
             ambienti  di  corte,  Mussolini  venne  definito  come  "l'uomo  più  forte  del  mondo
             che ha vinto l'Inghilterra"(47).  Già il  26 marzo Tavazzani  telegrafava al  Ministero
             dell'Aeronautica di aver concluso con il governo saudita un accordo per la fornitura,
             ad  un  prezzo  ancora  da  stabilire,  di  dieci  velivoli,  tra  cui  cinque  bombardieri
             adattabili ad usi  civili, tre scuola e due da trasporto, da consegnarsi possibilmente
             in volo dall'Eritrea(48).  Quattro giorni dopo, il sottosegretario Valle  telegrafava la
             propria  approvazione  di  massima  dichiarando  però  di  non  poter  consegnare  il
             materiale  dall'Eritrea  (probabilmente  per  non  sottrarlo  alle  esigenze  belliche)  e
             riservandosi di indicare gli aerei prescelti dopo aver ricevuto una relazione completa,
             che  Tavazzani  trasmise  il  5  aprile(49).  Il  sovrano  decise  di  trattenersi  nella  zona
             della Mecca in attesa della risposta definitiva italiana che, sottoposta da Valle  alla
             decisione di Mussolini(SO), giunse poco dopo portata dal rientrante Ministro Persico.
             Mutando in  ottimismo  il  disappunto per non  essere  riuscito  ad  ottenere l'uso di
             basi  in  territorio saudita, Tavazzani sperava però potesse giungere in  seguito con
             l'approfondirsi  della collaborazione(Sl) .
                 1123 aprile fu stabilito di  inviare tre addestratori Caproni Ca.JOO e tre trimotori
             da  trasporto  Ca. J O J bis,  che  sarebbero  stati  ceduti  gratuitamente e  senza  alcuna
             condizione(52).  A conferma  dell'immediata  esecutività  della  decisione,  il  giorno
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