Page 415 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA MISSIONE AERONAUTICA ITALIANA IN ARAIIIA SAUDITA (1935-.19) 405
non ebbe alcun incidente: a questo risultato, davvero straordinario in conside-
razione dell'epoca e del difficile ambiente operativo, contribuì in maniera determinante
la robustezza dei trimotori Ca.10l, che ne faceva dunque dei candidati naturali
all'invio in Arabia. I tre esemplari prescelti furono pertanto inviati alle officine
della compagnia italiana di bandiera, l'Ala Littoria, ove vennero riportati a
nuovo e ripristinati in ottime condizioni nonostante i motori avessero già effettuato
circa 800 ore di funzionamento(70). Il primo esemplare revisionato, l'I-ABCC, fu
pronto a metà settembre ma poté partire solamente in ottobre per i ritardi nella
concessione dei permessi di sorvolo da parte dei governi stranieri.
La lunga attesa ed i molti rinvii, che giunsero talvolta a mettere in difficoltà
Ciccu, permisero al primo Ca.101bis per l'Arabia Saudita di partire dall'aeroporto
-di Roma-Littorio (oggi Roma-Urbe) alla volta di Gedda solo il 23 ottobre 1936,
lungo la rotta Palermo-Tunisi-Tripoli-Bengasi-Sollum-·Marsa Matruk-Almaza-Luxor-
Wadi Halfa-Kareina-Khartoum-Kassala-Massaua: un difficile percorso cii 9.000 kl11
che si prevedeva di coprire in una settimana ma che, a fronte di 35 ore di volo
effettivo, richiese in realtà una decina di giorni(7l). L'I-ABCC atterrò infatti a Gedda
alle 9,40 del 4 novembre, mentre la cerimonia di consegna del trimotore fu effettuata
nel pomeriggio dell'8 novembre e costituì l'occasione per sottolineare i rapporti
tra i due paesW 2 ). Nel suo discorso Persico mise in risalto il primo collegamento
per via aerea tra i due paesi e la preziosità del dono, accettato in nome del
governo dal sottosegretario alle Finanze Ahmed Soleiman. Dalle 16,45 al tramonto
il pilota Attilio CanzinW3) effettuò cinque voli di propaganda trasportando dapprima
il Ministro italiano, il sottosegretario saudita e altre autorità per un totale di
dodici persone, e poi altri, tra cui un bambino di quattro anni, per un totale di
circa quaranta persone. Tutti rimarcarono le superbe condizioni del velivolo e le
sue rifiniture. Nel primo volo Persico inviò un messaggio in arabo a Ibn Saud, che
rispose immediatamente.
el1 novembre l'imbarco sulla Caboto degli specialisti Arzillo e Mazzi, che
assieme all'equipaggio del trimotore ricevettero dal governo saudita dei simbolici
doni in segno di gratitudine per l'opera prestata, segnò pochi giorni dopo la
conclusione della prima fase della vita della Missione aeronautica(74).
Cattività della Missione aeronautica
Ricevuto il trimotore, già la mattina del 5 novembre Ciccu iniziò le lezioni
a doppio comando facendo effettuare a sei piloti un volo d'ambientamento
ciascuno(75). Pur non sopravvivendo documentazione organica sui voli fatti, appare
chiaro come non si perdesse occasione per effettuare missioni spettacolari di
sicuro effetto propagandistico: il 4 gennaio 1937, ad esempio, due piloti sauditi
andarono incontro alla carovana automobilistica del principe Feysal scortandolo
fino in città, mentre altri due, sempre a bassissima quota, sorvolavano il palazzo
reale "suscitando l'ammirazione del Principe c del suo llumeroso seguito, composto,