Page 416 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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             in prevalenza, di autorità e notabili", impresa ripetuta il13 marzo da tre Caproncini
             e dal  Ca.1 O 1  in  occasione del  trasferimento del  re  a  Gedda;  il  25  gennaio cinque
             piloti sorvolarono ancora La  Mecca, lanciandovi  tra l'entusiasmo della popolazione
             e dei pellegrini manifestini di propaganda religiosa e aeronalltica(76). Nel solo ottobre
             1936,  malgrado  la  temporanea  inefficienza  di  due  Caproncini  su  tre  e  il  tempo
             "proibitivo per più giorni", furono compiuti "senza incidenti oltre cento voli"(77l.
             Nel corso di una visita a fine aprile, alcuni piloti sauditi portarono in volo il  principe
             ereditario  e  il  fratello  del  re,  oltre  a  numerosi  altri  membri  della  famiglia  reale:
             anche questo volo diede modo alla stampa locale di esaltare i progressi dell'aviazione
             araba.  Nel  dicembre  1938  furono  effettuate  altre  due scorte  aeree  alla  carovana
             automobilistica  di  Ibn  Saud,  da  Bakara  a  Gedda  e  da  Obhur  a  Gedda,  ed  un
             sorvolo dell'attendamento reale a Obhur, seguiti  nel  gennaio  1938 da una scorta
             del  principe  ereditario ed  una  del  posamine  inglese  LOl1donderry,  che  entrava  a
             Gedda  trasportandovi  l'emiro  ciel  Bahrein.  Nelle  formazioni  maggiori  furono
             impiegati, oltre agli aerei italiani, anche il Caudron ed un Bellanca(78). Nell'ottobre
             1938, nonostante una carenza di carburante del corretto ottanaggio, si  volò per 24
             ore totali, curando "scrupolosamente le esercitazioni cii pattuglia (formazione pattuglia
             a cuneo) e di atterraggio d'insieme. Molto progresso è stato raggiunto nel  volo di
             pattuglia  [e]  soddisfacente  l'atterraggio  d'insieme."(79)  Nel  dicembre  1938  Gori
             Savellini  effettuò  "esclusivamente  a  scopo  propagandistico"  alcuni  voli  notturni
             con il  Ca.100,  riscuotendo  notevole successo  e interesse UW).
                  Il  lavoro  della  missione  non  si  limitò  alla  parte  strettamente  volati va,  che
             nell'agosto  1937 Ciancio  programmò a  60  ore di  volo  annue  per ciascun  pilota
             presente ma  che  si  aggirava  effettivamente  attorno alle  20  (nel  tardo  1938  Gori
             Savellini riferiva che in due anni  l'I-ABCC aveva  totalizzato  145 ore, l'I-ABCI 21
             e  l'I-ABCK  68, salite  più  tardi  rispettivamente  a  150, 22 e  74,  mentre  i Ca.l00
             MM.56194, 56196, 56199  ne  effettuarono 43,96 e  93)(81),  ma  comprese  tutto
             il  complesso delle attività aviatorie.  Il  campo di  Gedda, gradualmente bonificato,
             dotato  delle  necessarie  attrezzature  (nonostante  la  laboriosità  insita  nel  dover
             approvvigionare i materiali in  Italia o  in  Africa orientale) e reso progressivamente
             più  funzionale:  la  prima striscia di  atterraggio del nuovo aeroporto, collaudata da
             Ciccu, divenne infatti operativa 1'8  novembre, un significativo progresso considerato
             che  la  pista precedente era stata anche allagata da maree eccezionali(S2).  Ai  primi
             del  1937 i lavori  dell'aeroporto  di  Gedda  erano  completi  al  70%:  gli  interventi
             ultimati comprendevano la delimitazione con "pettini" a calce della zona atterrabile,
             il  T  ed il  nome del  campo, una  freccia  girevole  in  legno,  una  manica a  vento(83).
             Un  altro miglioramento si  ebbe con  il  trasferimento della sede clelia scuola,  che a
             partire  dal  22  settembre  1936  fll  collocata  nell'ex  palazzo  reale  di  Kantara,
             "molto arieggiato e salubre" e dove furono ricavati gli alloggi di Ciccu, dci sottuf-
             ficiali  italiani e  dei  piloti  sauditi(84).  La  pavimentazione  dell'hangar  fu  effettuata
             sotto la direzione di  Ciccu nel tardo 1937(85).  Per aumentare le capacità operative
             della  componente  aerea,  Ciccu  non  trascurò  di  esplorare  altre  località,  tra  cui
             Yenbo, Wedjh, Djiba, per verificarne la possibilità di accogliere campi di atterraggio.
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